Le professioni che nasceranno nel futuro grazie all’intelligenza artificiale sono svariate, e non tutte sono oggi conoscibili. Una panoramica delle prime 10, che rivoluzioneranno il mondo del lavoro.
L’intelligenza artificiale costituirà parte integrante della società del futuro, una sorta di vera e propria rivoluzione come fu l’avvento di internet e dell’uso di massa del cd. world wide web.
Gli analisti che si occupano di studiare il mercato del lavoro sono concordi nel ritenere che una bella fetta delle occupazioni oggi esistenti saranno ridimensionate o modificate sensibilmente dalle funzionalità e potenzialità dell’intelligenza artificiale, mentre altre saranno destinate ad estinguersi.
Non solo. Vi sono lavori che invece emergeranno perché del tutto nuovi, e legati alla diffusione e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei paesi ed economie più avanzate.
Vediamo di seguito le professioni del futuro, che nasceranno proprio grazie all’intelligenza artificiale.
Ecco la nostra personale selezione di professioni, che emergeranno in futuro per essere strettamente collegate all’intelligenza artificiale:
Questi sono soltanto alcuni esempi delle professioni del futuro, che nasceranno grazie alla diffusione di massa dell’IA che, forse non tutti sanno, è utile anche in materia di autismo. Vediamo più nel dettaglio le prime 5, che controbilanceranno quelle che potrebbero scomparire
Anzitutto le persone andranno messe nelle condizioni di usare al meglio le potenzialità dell’IA. Per farlo, tra le professioni che nasceranno con l’intelligenza artificiale, vi sarà sicuramente quella del designer di esperienze IA.
Si tratterà di professionisti, con una solida formazione tecnica ed aventi il compito di creare esperienze utente intuitive e coinvolgenti per interazioni con sistemi di IA. A questi designer il compito di realizzare interfacce vocali funzionali, chatbot ad hoc oppure strumenti per la cd. realtà aumentata.
In altre parole i designer di esperienze di IA avranno le competenze per creare layout, elementi grafici e controlli specifici, che potranno facilitare l’interazione da parte dell’utente con il sistema dell’intelligenza artificiale.
Un nuovo ramo dell’ingegneria sarà, con tutta probabilità, costituito dagli ingegneri che si occuperanno prettamente di come applicare al meglio le capacità dell’IA all’interno di un’impresa, ente o organizzazione.
Una figura di questo tipo, debitamente formata e specializzata, potrà così progettare, sviluppare e inserire servizi cognitivi e soluzioni di machine learning e apprendimento automatico.
Di fatto sarà la figura tecnica di raccordo tra il datore di lavoro e l’IA stessa, in modo che l’attività d’impresa possa mantenere il proprio vantaggio competitivo sul mercato, anche rispetto ad aziende concorrenti che useranno anch’esse l’intelligenza artificiale.
L’ingegnere dell’IA avrà altresì competenze trasversali, dovendosi rapportare con team multidisciplinari, e identificando – per ognuno di essi – le opportunità di utilizzo dell’IA per ottimizzare le performance del personale.
Figure di campo medico o con una formazione in psicologia, i terapisti dell’IA potranno affermarsi nel mercato del lavoro, nello svolgimento di un’attività chiave per gli equilibri aziendali e per garantire le migliori performance del personale.
Di fatto questi specialisti lavoreranno con liberi professionisti, aziende ed enti per gestire l’ansia, lo stress e altre problematiche legate all’adozione e all’interazione con tecnologie avanzate di intelligenza artificiale.
Le potenzialità offerte dall’IA cresceranno nel corso del tempo e sarà fondamentale avere persone in grado di gestire un impatto così forte con la società umana, con il mondo del lavoro ed anche dello sport.
Altra figura professionale con competenze interdisciplinari, oltre che prettamente connesse alla tecnologia, l’eticista dell’IA sicuramente farà parte dei lavori che nasceranno nel futuro e che si diffonderanno in molti paesi.
In particolare l’eticista dell’IA sarà specializzato nel valutare l’impatto della tecnologia basato su principi filosofici e etici, assicurando cioè uno sviluppo responsabile e imparziale dell’IA sia presso le imprese private che negli enti e organizzazioni.
All’eticista dell’IA dunque sarà affidato il compito di contemperare le esigenze di business e di profitto con quelle legate ad una sorta di etica della tecnologia, che non potrà non riguardare le molteplici applicazioni pratiche dell’IA.
Infine ci sarà sicuramente un ramo del diritto che vedrà al suo interno avvocati, con una specializzazione nelle questioni legali attinenti all’intelligenza artificiale.
Una rivoluzione come questa non potrà che avere anche riflessi sul mondo del diritto: basti pensare ad es. alla responsabilità legale dei sistemi autonomi, alla tutela dei dati personali e alla regolamentazione dell’uso dell’IA in vari settori.
Al contempo detti avvocati potranno assicurare che l’implementazione e l’uso dell’intelligenza artificiale rispettino le leggi e le normative vigenti in futuro.
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