Le rate delle cartelle esattoriali sono legate a delle scadenze ben precise, cosa succede se non si rispettano? Ecco i dettagli.
Nella riforma fiscale dell’attuale esecutivo è stata inserita una sezione dedicata alle cartelle esattoriali. La rottamazione quater ha da poco completato il processo dell’adempimento che chiamava in causa i contribuenti con problemi con il Fisco. Ora, sono tanti a chiedersi cosa accade se non ci si ricorda di pagare le rate.
In queste settimane, i contribuenti hanno eseguito la domanda per l’istanza sulla rottamazione. Questa passerà al vaglio dell’Agenzia delle Entrate che approverà o respingerà l’istanza. Se questa verrà accettata, il contribuente vedrà decadere l’obbligo di pagamento delle rate. Diverso il discorso per chi vedrà l’istanza respinta dato che si dovrà effettuare il pagamento senza passare dalla rottamazione.
In caso di mancato pagamento, la nuova rottamazione delle cartelle si dimostra molto rigida. Proprio per questo motivo, è adeguato sapere a cosa si va incontro nel caso non si riuscisse a pagare la prima e la seconda rata.
Cosa accade se non si pagano le rate delle cartelle esattoria
Per molti mesi, la rottamazione quater è stato oggetto di discussione. All’inizio, infatti, si poteva decidere se pagare in una soluzione unica oppure in base a delle rate di un numero massimo di 18 mesi e con cadenza di circa 3 mesi. Alla fine questa modalità è stata confermata e le scadenze per la prima e seconda rata sono legati ai giorni 31 luglio e 30 novembre 2023.
Con lo spostamento della scadenza delle domande, però, la prima rata è slittata dato che l’Agenzia delle Entrate non fornirà la risposta necessaria entro il limite ultimo per la prima rata. I tempi di risposta, infatti, slittano al 30 settembre 2023. Di conseguenza, la scadenza della prima rata è passata al 31 ottobre, una data fondamentale dato che il pagamento deve necessariamente verificarsi per iniziare il processo della sanatoria.
Per tutte le rate c’è una sorta di meccanismo che consente di pagare entro i primi 5 giorni dalla scadenza senza che ci sia la possibilità di veder cadere la rottamazione. Lo stesso vale anche per la seconda rata e così via. Se neanche in questo modo si riuscirà a pagare le rate, la rottamazione cesserà di essere attiva.
Quanto detto vale per ogni singola rata, l’importante è rispettare il tempo limite concesso per effettuare il pagamento. Il mancato pagamento, infatti, porta il contribuente al debito iniziale senza alcun tipo di riduzione.