Il canone Rai è sul piatto dei vertici di viale Mazzini e potrebbe cambiare tutto da un momento all’altro: ecco tutte le novità e che cosa potrebbe succedere.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze (Mef) Giancarlo Giorgetti ha aperto il tavolo tecnico con i nuovi vertici Rai: l’amministratore delegato Roberto Sergio, il direttore generale Gianpaolo Rossi e la presidente Marinella Soldi. L’incontro riguarda anche l’imposta sulla detenzione degli apparecchi televisivi nel territorio italiano.
Il tavolo tecnico si è svolto lo scorso venerdì 23 giugno e c’è stata la presenza anche dei tecnici del Mef per delineare il futuro della televisione pubblica sulle questioni strategiche su finanza ed economia. Uno dei principali temi sul piatto è quello del Canone Rai, dove si fanno sempre più insistenti le richieste di abolizione da parte della Lega guidata dal Ministro Matteo Salvini.
Nonostante il partito di maggioranza intende togliere l’imposta, la prospettiva di alcuni tecnici è ben diversa, dato che hanno spiegato come le casse dell’azienda sarebbero in grande difficoltà nel caso in cui si decidesse di togliere il canone. La priorità di tutti coloro che si sono seduti al tavolo è quello di trovare nuove soluzioni che garantirebbero la rivoluzione in casa Rai.
Canone Rai perché non può essere abolito: gli scenari
La volontà della Lega sul Canone Rai è chiara: abolizione per i prossimi 5 anni. Una proposta che però sta facendo storcere il dito a molte persone. In primis a Giorgetti il quale la vede scomoda e potrebbe portare delle ripercussioni economiche notevoli nell’azienda. Il ministro, nonostante sia stato eletto in quota Lega, sta spingendo su una mediazione programmatica per evitare di compromettere i conti.
Se si dovesse prendere la strada voluta da Salvini, cioè quella di togliere il Canone, vorrebbe dire tagliare 1,5 miliardi di euro all’anno dalle casse dalle tv pubblica. Gli analisti hanno parlato di una perdita del 30% degli introiti, parliamo di circa mezzo milione di euro, come si legge sul portale Money. La somma annuale che entra nelle casse dello Stato grazie al canone è, infatti, di 700 milioni di euro.
Proprio per questo si stanno vagliano dei nuovi scenari per la Rai, rimandando a questo punto gli interventi del governo sulle bollette degli italiani. L’obiettivo primario dei vertici è puntare sulla trasformazione digitale. Cercare in questo modo di spingere il nuovo consumo e stringere l’occhio a un pubblico più giovane e interattivo.
L’amministratore delegato Sergio Rossi ha spiegato che è importante stare al paso con i temi, ma non si può abbandonare immediatamente lo strumento del canone. Anche perché, bisogna sanare un debito di 580 milioni di euro e cercare di contrastare l’evasione fiscale. Per il momento, chi non vuole pagare il canone Rai può chiedere l’esenzione, se ne ha diritto.