Non in tutti i luoghi è possibile introdurre il proprio cellulare perché si rischia una multa salatissima: ecco il posto dove non bisogna mai portarlo con sé.
Lo smartphone è ormai diventato uno strumento inseparabile da noi. È impossibile pensarci in un luogo senza averlo in tasca o nella borsa. Ci serve per molteplici attività, da guardare l’orario alle pratiche di lavoro, passando per i social e app di messaggistica. Al suo interno è rinchiusa la vita di ognuno di noi, ma averlo in un luogo è severamente vietato.
Quando si pensa a un luogo dove non poter usare il cellulare viene in mente sempre la scuola. Ma queste sono più regole interne che altro. Quello che pochi cittadini sanno è che è severamente vietato portare lo smartphone in cabina elettorale. L’elettore o l’elettrice in questione, infatti, deve lasciare il proprio telefono fuori per evitare multe.
Questa novità è stata stabilita di recente dal Ministero dell’Interno attraverso la circolare n. 19 del 23 febbraio 2018. All’interno di questa, sono state stabilite tutte le norme e le regole da seguire durante le operazioni di voto, questo sia durante le votazioni politiche che amministrative.
L’obiettivo primario per i legislatori è quello di rispettare la Costituzione. È proprio la carta dei padri costituenti che hanno sottolineato l’importanza della libertà e della segretezza dell’espressione del voto durante le consultazioni elettorali. Proprio per questo motivo la legge vieta di introdurre il cellulare nelle cabine elettorali. Il divieto è stato esteso anche a tutte le altre apparecchiature capaci di fotografare o registrare le immagini.
Proprio per questo, tutti i presidenti dei seggi devono invitare gli elettori a poggiare il telefono su un tavolo o in un altro luogo al di fuori della cabina elettorale. Il cellulare sarà poi restituito dopo l’espressione del voto. Nel caso in cui l’elettore non lasci lo smartphone all’esterno della cabina incorre in una sanzione che va da 300 a 1000 euro.
Nei casi più estremi, si parla anche di un arresto da tre a sei mesi di reclusione, come viene richiamato dal manifesto che l’elettore trova esposto all’interno del seggio. Se l’elettore viene colto in fragrante nell’atto di scattare una foto della scheda elettorale per mostrare il proprio voto, violando, quindi, il principio di segretezza e libertà, la scheda di voto sarà annullata, anche nel caso abbia già votato, e non potrà essere riammesso a votare una seconda volta.
In una sentenza del 1 marzo 2018, n. 9400, un uomo era stato punito con 15mila euro di multa per un episodio accaduto il 24 febbraio 2013, dove aveva scattato una fotografia alla scheda. Prima di recarsi alle urne, il consiglio principale è quello di studiare bene la guida delle elezioni, così da arrivare sempre preparati ogni volta che si è chiamati al voto.
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