In tempi di “rovente” crisi economica, con le tasche degli italiani sempre più vuote e con l’ansia alle stelle, da parte di chi non arriva a fine mese, tentare la fortuna al gioco e in particolare al Gratta e Vinci, può essere la soluzione per provare a ribaltare una triste quotidianità. Ma i giocatori non hanno fatto i conti con il Fisco.
Vincere alla lotteria, al Superenalotto o al Gratta e Vinci: una emozione per pochi, forse per pochissimi. Si contano sulle dita di una mano coloro che possono godere del privilegio di essere baciati in fronte dalla Dea Bendata.
Una mattina si svegliano, si recano a prendere il caffè, ignari di quello che sta loro per accadere. Con una serafica tranquillità acquistano quel biglietto del Gratta e Vinci: è un pensiero maturato nella loro mente all’ultimo momento, non lo avevano minimamente programmato. La loro vita cambia in un istante, dopo che quella monetina svela loro numeri e colori, magari facenti parte di un gioco di cui non conoscevano nemmeno le regole.
300-400 mila euro in un colpo solo: in un frangente di crisi economica così acuta, giunta ormai all’acme, tra rincari energetici e quell’inflazione che ci morde alle gambe, si tratta di una cifra che sconvolge al solo pensiero, che rivoluziona, di fatto, che capovolge totalmente il tuo vissuto e le tue prospettive. Ma facciamo attenzione, perché non abbiamo fatto i conti con il Fisco.
Se non lo sapevi te lo raccontiamo noi, senza mezzi termini: anche chi vince al gioco deve dichiararlo al Fisco e pagare le tasse. Siete sorpresi? Non dimenticate che siamo in Italia, il Paese con la pressione fiscale più alta d’Europa, o quasi.
Avevi per caso pensato di fuggire in Portogallo con i soldi della vincita? Forse non sai che l’AAMS (sigla che indica l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) ti potrebbe “dare la caccia” nel vero senso della parola, di concerto con il Fisco, dal momento che per riscuotere la vincita avrai dovuto, gioco forza, dichiarare generalità e residenza.
Vincite al Gioco: il Fisco “non ti lascia mai solo”
Non pagare le tasse è di fatto un reato: e quei 60mila euro che devi allo Stato, sulla ipotetica vincita di 300mila, potrebbero essere un macigno difficile da ingoiare. Ora lo sai: in Italia, così come nel resto del mondo, seppur in maniera differente, le vincite al gioco sono sottoposte a tassazione.
E allora vediamo di conoscerle queste percentuali di tassazione, che rischiano di trasformare in un incubo, quello che fino a pochissimo tempo prima era un bellissimo sogno tutto da vivere. Per le vincite collegate direttamente con il Monopolio dello Stato siamo al 20%. Tra l’8 e l’11%, invece, per Lotto e Superenalotto. I giochi on line invece sono già comprensivi dell’imposta fiscale.
Se pensavi davvero “di farla franca”, avrai compreso che c’è poco da fare. Il Fisco rischia di farti diventare indigesta, prima del tempo, quella bibita che immagini di gustare al sole di una spiaggia tropicale, finalmente lontano dalle ansie della vita passata.