E’ davvero possibile sospendere il pagamento dei propri contributi, per determinate categorie di lavoratrici, naturalmente pro tempore, senza compromettere il percorso pensionistico? Scopriamolo insieme.
Parliamo di Mamme lavoratrici, madri impegnate, in una delicatissima contingenza economica per il Paese, in un coraggioso doppio ruolo. Tante, tantissime, sanno occuparsi egregiamente dei figli ed avere un ruolo determinante a livello occupazionale.
Ci riferiamo a categorie di donne lavoratrici autonome, dipendenti di aziende private, che a loro volta, come imprese, non attraversano certo un momento facile. Proviamo a pensare alla loro possibile condizione di neo mamme e neo mogli, nel difficile compito di portare avanti un equilibrato menage familiare e nel contempo di non perdere terreno dal punto di vista occupazionale.
Immaginiamo, poi, le difficoltà, di chi, oltre ad essere mamma, svolge anche ruoli chiave in ambito lavorativo, magari gestendo un ruolo chiave in un’azienda privata, in un momento in cui, reduci da un lungo lockdown, le attività commerciali hanno subito nefasti contraccolpi, ma soprattutto ancora oggi risentono di rincari energetici che rischiano di provocare tracolli senza via di uscita per le piccole imprese.
Una madre, magari infermiera libera professionista, impegnata nei turni di notte: oppure una madre responsabile della cucina in una attività alberghiera; entrambe potrebbero avere figli minori a carico, per entrambe potrebbe profilarsi la necessità, improrogabile, di sospendere i propri contributi per un determinato periodo di tempo.
Mamme lavoratrici dipendenti: ecco come sospendere i contributi Inps
Chiediamoci in questo caso come si comporta il nostro Istituto di Previdenza Sociale, sempre pronto a sostenere le neo mamme, e quali sono le normative in corso che possono consentire apertamente alle madri lavoratrici di sospendere per un determinato periodo di tempo i contributi, lasciando però inalterato il diritto alla pensione.
Entriamo quindi nel merito della Legge di Bilancio 2022, recentissima, che si rivolge direttamente alle madri lavoratrici autonome di aziende private, in questo caso dipendenti. Per loro è prevista la possibilità, in un momento economico così difficile, di sospendere, per tutto l’arco del 2022, il 50% dei contributi pensionistici Inps.
La misura è sperimentale: l’agevolazione potrà essere fruita dalle lavoratrici dal rientro sul posto di lavoro dopo il congedo di maternità e per un periodo massimo di 12 mesi; proviamo a comprendere il momento difficile, immaginiamo che non è semplice per nessuna famiglia, complice la crisi economica, gestire le spese di tutti i giorni. L’esonero temporale dei contributi può consentire alle famiglie di respirare, soprattutto con le enormi spese di un figlio piccolissimo a carico che ha bisogno del massimo sostegno e della massima attenzione da parte dei due genitori.
Dovranno essere, naturalmente, i datori di lavoro, a muovere le fila di questo percorso, inoltrando personalmente domanda all’Inps per conto delle lavoratrici. Il vantaggio di non versare i contributi? Ci sembra chiaro che le mamme potranno usufruire di una busta paga maggiorata per questo determinato arco di tempo, e riutilizzare così i soldi per le necessità della propria famiglia e del piccolo appena arrivato.