Provare e riprovare: investire centinaia di euro ogni mese in biglietti del Gratta e Vinci. Il più delle volte rimanere con un amaro pugno di mosche. Ma siamo sicuri che sia solo mala sorte? Non è così. La cronaca ci racconta di veri e propri trucchi, messi in atto dai rivenditori, per impedirci di vincere. Incredibile ma vero.
Affidarsi alla Dea Bendata per sperare di cambiare totalmente la propria vita. Chiudere gli occhi, dopo avere acquistato l’ennesimo biglietto del Gratta e Vinci, e augurarsi che lei, stavolta, ci abbracci e ci baci. Quanti italiani ripongono tutte le loro speranze nel gioco e nella “instabile” fortuna per provare a capovolgere una quotidianità troppo triste per essere vera?
C’era una volta il gioco, a partire dall’epoca d’oro del Totocalcio e della caccia al 13: è vero, anche nei “favolosi” anni 80 si tentava la fortuna per sperare di ribaltare tutto. Ma in fondo, con il punteggio legato alla passione per il calcio, con gli amici della schedina, era tutto più piacevole. Niente ansie, niente angosce, il divertimento la faceva da padrone, seppur contrassegnato dalla voglia di abbracciare a piene mani la buona sorte.
Oggi, con “la legge” del Gratta e Vinci che la fa da padrone, da oltre un ventennio, sono pochi, pochissimi, coloro che in una vita intera possono vantarsi aver vinto almeno una volta una cifra ragguardevole. La maggior parte, se tutto va bene, circa il 18%, si deve accontentare di recuperare le spese.
I meno fortunati, invece, trasformano il “maledetto” gioco in un vizio, arrivando a compromettere la serenità propria e dei propri familiari. Ma esiste una ragione legata alle mancate vincite? Si tratta davvero solo di sfortuna e di casistica?
Gratta e Vinci: la truffa del “grattino”
La cronaca degli ultimi anni, confuta ahimè questa tesi e mette in evidenza come, non pochi commercianti e gestori, hanno messo in atto un trucco per trarre vantaggio per se stessi, a danno naturalmente degli ignari giocatori. Ecco la scoperta davvero eclatante.
Moltissimi titolari di ricevitorie, non soddisfatti dei propri introiti, hanno trovato lo stratagemma, poco ortodosso, di grattare in minima parte i biglietti del Gratta e Vinci, mettendo in atto una vera e propria manomissione. La ragione è legata all’individuazione del codice, per tenere per sé i biglietti vincenti. Un vero e proprio reato, non c’è che dire, punibile a norma di legge.
Ai giocatori, in cerca disperata di un colpo di fortuna, non resta che provare ad accorgersi se il biglietto è stato già grattato in qualche punto, denunciando alle autorità il fatto, qualora accertato. La speranza è che in tempi di vacche così magre, dove in fondo siamo un po’ tutti sulla stessa traballante barca, non si finisca con il trasformare la disperazione e l’ansia in cattiveria verso il prossimo.