La tematica della previdenza è stata una delle più calde della Legge di bilancio. Ma ora chi può andare in pensione a 58 anni?
La tematica della previdenza sociale è senza alcun dubbio stata una delle più calde della Legge di bilancio, che il Governo ha elaborato e presentato proprio negli scorsi giorni. Discussioni, opinioni e polemiche non si sono fatte di certo attendere e aspettare, come sempre accade in questi casi. Tanti i provvedimenti che entreranno in vigore nei prossimi mesi, tra cui quello legato ai pagamento con il Pos. Ma, quando si finisce a parlare di pensioni, la curiosità non può non essere tantissima.
La domanda che in molti si fanno è solo e soltanto una: ma quando si può andare in pensione a 58 anni? La tematica che si va a toccare e ad analizzare è quella della pensione anticipata, che è di per sé molto delicata e ricca di aspetti e sfaccettature. Ma che cosa succederà nel 2023? Non resta che entrare nello specifico e nel dettaglio. Perché la curiosità è davvero tantissima.
Pensione a 58 anni, qual è la situazione? I dettagli
Il pensiero non può non andare a Opzione donna. Quest’ultima non è altro che un sistema che permette e che permetterà alle lavoratrici con 58-59 anni di età di lasciare il lavoro con 35 anni di contributi. Un qualcosa che sarà con tutta probabilità confermato anche nel 2023. Potrebbe anche essere previsto, stando a indiscrezioni, rumors e ricostruzioni, un legame con il numero dei figli. Come sottolineato da Il Sole 24 ore, resterebbe fermo, come già detto, a 35 anni il requisito contributivo, mentre quello anagrafico sale di fatto a 60 anni, con delle sorta di sconti legati alla prole: due anni (uscita a 58 anni) per tutte le lavoratrici con almeno due figli e un anno (59 anni) per quelle con un solo figlio. Ma come verrà calcolato l’assegno? Niente di più semplice e normale: interamente e totalmente con il metodo contributivo. Questo inevitabilmente comporta un taglio del 15-20 per cento dell’importo della pensione.
L’obiettivo sembrerebbe essere dunque quello di garantire e di mettere in atto una sorta di vera e propria flessibilità in uscita. Tutto ciò porterebbe a una vera e propria riforma delle pensioni, che potrebbe arrivare il prossimo anno, stando a quanto detto da alcuni importanti rappresentanti dell’esecutivo. In mente tornano Quota 100 o Quota 102, prorogate, o meglio sostituite, da Quota 103, ma addirittura la possibilità di accedere alla pensione basandosi solo sui contributi e a non anche all’età anagrafica. Insomma, il riferimento è alla tanto discussa Quota 41. In questo caso però si vanno a toccare meccanismi che saranno studiati dal Governo in questi mesi e al momento è difficile fare previsioni.
Ma in che altri modi si può accedere alla pensione a 58 anni? Lo si può fare tramite le prestazioni di accompagnamento alla pensione. Si tratta dei cosiddetti trattamenti di prepensionamento, come l’isopensione e l’assegno straordinario. Insomma, un modo per smettere di lavorare in anticipo. Tutto però è legato al possedere molti anni di contribuzione. Dunque requisiti che variano e una situazione che, quantomeno al momento, appare tutt’altro che semplice.