C’erano una volta i tatuaggi: simbolo di virilità e di storie affascinanti da raccontare. Ma cosa succede se si vuole far parte dell’esercito e soprattutto se si vuole prendere parte a concorsi per i nostri corpi dell’Arma? Scopriamolo insieme.
Davvero possedere tatuaggi visibili sul proprio corpo, ovvero messaggi e immagini che in fondo raccontano le nostre storie di vita, i nostri amori, le nostre emozioni e anche i nostri dolori, possono compromettere la nostra partecipazione a un concorso per l’Esercito Italiano?
E addirittura possono inficiare la nostra presenza all’interno di un corpo delle Forze Armate? Proviamo a capire insieme come sono cambiati, negli ultimi anni, i regolamenti dei nostri Corpi Armati rispetto alla presenza di tatuaggi. Vediamo di capire cosa accade per chi vuole prendere parte a un concorso dove, oltre alla prova orale, vengono richiesti un percorso di formazione accademico-militare e una determinata idoneità fisica, come può accadere per Esercito, Polizia e Carabinieri.
Secondo le disposizioni del nostro Ministero della Difesa, ai soldati italiani, in base ad una normativa in vigore dal lontano 2012, a differenza del passato, non viene più permesso di esporre tatuaggi visibili. Il regolamento prende di mira specificamente immagini che potrebbero essere considerate sessiste, razziste o allineate con ideologie di estrema destra. Le nuove normative vietano anche i piercing, di qualsiasi genere, visibili e non.
La dirigenza dell’Esercito Italiano, già anni fa, si era mostrata preoccupata per l’apparente mancanza di professionalità. Preoccupazioni erano state espresse per la natura offensiva di alcuni di questi tatuaggi. Nel regolamento vengono citate le differenze culturali nel mondo e la necessità di essere sensibili al fatto che ciò che è arte per un uomo può essere un insulto per altri.
Concorso militare, il tatuaggio non visibile è ammesso?
La mossa dell’Italia per inasprire le normative contro la body art seguiva le azioni intraprese dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti all’inizio di quel medesimo anno. I tatuaggi non devono essere visibili sopra la linea del collo quando si indossa l’uniforme.
Inoltre non si devono estendere al di sotto della linea del polso e non saranno visibili sulle mani. I tatuaggi sulle maniche saranno vietati. Non sono consentiti piercing visibili in servizio o fuori servizio. I maschi non potranno mai indossare orecchini. Tutto questo vale sia per i soldati già di ruolo, sia per coloro che prendono parte ai concorsi per l’Esercito.
Non è una novità che nel corso del tempo le mosse dell’esercito italiano hanno spesso rispecchiato i provvedimenti degli Stati Uniti. Gli Usa, a livello militare, sono visti da sempre come un esempio da seguire. Non dimentichiamo che l’Italia fa parte della Nato, e anche se certe direttive non vengono imposte direttamente da oltreoceano, sono inevitabile fonte di ispirazione anche per il nostro Ministero della Difesa.
Il regolamento attuale parla chiaro. Fa riferimento in modo inequivocabile al decoro dell’Arma e anche a quell’uguaglianza che tutti i soldati dovrebbero mostrare quando indossano l’uniforme.