Pochi si sarebbero aspettati di trovare questo significativo messaggio comparire sullo screen dei bancomat, qualche istante prima di inserire la carta. Un avvertimento utilissimo per salvare i nostri risparmi.
Nell’epoca “buia e tempestosa” della crisi economica, laddove i soggetti notoriamente già fragili della società sono più vulnerabili che mai, e ci riferiamo in particolare ad anziani e pensionati, non bastavano le difficoltà di ogni giorno con cui barcamenarsi per cercare di rimanere a galla e non affondare.
L’inflazione alle stelle ha reso tutto più complicato, i rincari energetici hanno completato la triste opera rendendo insonni le nostre notti: del resto la realtà lavorativa, fatta eccezione di rari casi, non ha acquisito la stabilità sperata e gli stipendi sono rimasti ancorati al palo, così come le pensioni, laddove il costo della vita è aumentato a dismisura.
Non bastava tutto questo: il quadro a tinte fosche diventa ulteriormente nebuloso quando scopriamo che siamo diventati vittime predestinate, da troppo tempo, di quei criminali informatici specializzati in tentativi di appropriarsi dei nostri risparmi.
Ed ecco che allora le banche italiane, di concerto con le forze dell’ordine (finanza e polizia postale), hanno pensato bene di mettere in atto campagne idonee per “salvare” letteralmente i risparmi dei cittadini.
Dove, se non sugli screen dei bancomat? Centinaia e centinaia di persone, ogni giorno, si recano presso gli sportelli degli istituti di credito per prelevare denaro contante. Ed ecco che prima di inserire la carta appare un messaggio chiaro per metterci in guardia dai tentativi di phishing.
I nostri risparmi sono a rischio: occhio ai messaggi di avvertimento sui bancomat
La terminologia entrata ormai di diritto nelle nostre vite indica chiaramente un tentativo di “pericoloso adescamento” nel mare magnum della Rete, da parte di personaggi specializzati in truffe informatiche.
Occhio perciò: occorre stare bene attenti a non fornire i propri dati sensibili. Può accadere di ricevere email fraudolente o sms, tra le più recenti vi segnaliamo quella del pin.
Difendersi è possibile solo in questo modo: con una adeguata e solida campagna di informazione che avverte sui rischi di determinati messaggi o link, su cui non si deve cliccare mai. Sullo screen dei bancomat, il vostro istituto di credito chiarisce che nessuna banca, mai, vi chiederà di svelare i vostri dati sensibili per accedere al conto.
E allora, non c’è dubbio, occorre munirsi di elmetto, spada e scudo per difendersi. E le armi in questione sono le campagne di informazione, laddove si mira appunto a proteggere le persone più vulnerabili, che in questo momento sono prese di mira poiché meno esperte di altre e poco avvezze a nuotare nei meandri del web. Questa volta le nostre banche ci offrono un solido salvagente per non affondare.