Ma quali sono le differenze tra ISEE o quoziente familiare? E quali potrebbero essere le novità? Ecco tutti i dettagli
La legge di bilancio è stata presentato dal Governo e di certo non sono mancate discussioni e polemiche. Al di là del percorso parlamentare che avrà il provvedimento, quando però si parla di economia molto spesso si sente parlare di ISEE. Ma che cos’è quest’ultimo? Stando alla definizione che viene data dal ministero del Lavoro, non è altro che quell’indicatore che serve e che viene utilizzato per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari. Una valutazione che prende corpo e che viene messa in atto nel momento in cui le suddette famiglie intendano richiedere una prestazione sociale agevolata, ossia tutte quelle agevolazioni economiche, come i contributi per gli affitti e per i servizi di pubblica utilità (telefono, luce, gas);. Insomma, un qualcosa di a dir poco fondamentale.
Sotto quest’aspetto, come per altri bonus, potrebbero esserci delle novità, che per di più porterebbero a dei cambiamenti radicali. Infatti potrebbe accadere e succedere che proprio l’ISEE venga sostituito dal quoziente familiare. Ma che cosa si intende per quest’ultimo? E quali sono le differenze con il precedente indicatore? Non resta che entrare nello specifico e nel dettaglio, perché da analizzare e da spiegare c’è davvero tantissimo. Ed è tra l’altro un qualcosa che può interessare e riguardare tutti.
Isee o quoziente familiare, ecco che cosa accadrà
Mentre molte attenzioni sono concentrate sulla questione Superbonus, che ha tenuto banco per moltissimo tempo, in realtà con l’espressione, che è comunque nota e diffusa già da parecchi anni, si va a indicare un sistema mediante il quale l’imposta è determinata in relazione a un coefficiente, appunto il quoziente familiare. Questo viene calcolato prendendo in considerazione non soltanto il reddito complessivo della famiglia, ma anche il numero delle persone che la compongono, e dunque anche i figli, che possono così fare la differenza in base proprio al loro numero. Ma quindi che cosa cambierebbe rispetto all’ISEE? In realtà da dire, sotto questo punto di vista, c’è davvero tantissimo.
Infatti si dividerebbe il totale del reddito posseduto da chi paga le tasse, dal coniuge e dagli altri componenti della famiglia a carico differente dal coniuge. In poche parole colui che versa le tasse nelle casse dello Stato ha sempre e comunque un peso uguale a uno. E, se nella famiglia vi è un coniuge si somma un altro peso uguale a uno. Insomma, un meccanismo alla fine molto semplice e per nulla complicato. Per di più, stando a uno studio fatto dall’Eurispes, il quoziente familiare, rispetto all’Isee, permette ai nuclei familiari di risparmiare circa 800 euro all’anno. Insomma, non resta che attendere e aspettare per cercare di capire quali saranno le mosse del Governo e che cosa prevederà alla fine la tanto chiacchierata legge di Bilancio. Sicuramente a dicembre si saprà tutta la verità. In un mese che sarà davvero molto caldo e pieno di appuntamenti dal punto di vista politico ed economico.