Trasferirsi in un borgo di poche anime, magari con il primo centro abitato che dista chilometri: potrebbe essere una scelta incentivata addirittura dallo Stato, in questo caso con 28mila euro.
Ce la faresti a “sopravvivere” in paesini “dimenticati da Dio”, nascosti magari tra le montagne? Dovresti essere amante della natura, andare alla ricerca della quiete assoluta.
Potresti anche scegliere una delle decine di micro-isole italiane. Qui dove magari, non avresti neanche la possibilità di leggere le tue riviste preferite con una certa puntualità. Può accadere, certo, se il traghetto che consegna la merce all’unico rivenditore locale rimanesse bloccato dal maltempo.
Eppure, esistono paesini del Molise, della Calabria (come in questo caso), vere e proprie perle, diamanti grezzi meravigliosi, in merito ai quali il nostro Governo locale sta cercando di favorire il ripopolamento. Addirittura propone incentivi di qualche decina di migliaia di euro.
Nel tentativo di riportare le famiglie giovani, istruite e “metropolitane” nelle aree rurali per riempire le case che si stanno rapidamente svuotando, il governo nazionale e l’Unione Europea hanno stanziato fondi per sviluppare programmi di incentivi. Questi ultimi evidenziano i benefici per la salute e l’autosufficienza della vita del villaggio.
Il numero di giovani laureati italiani, per lo più sotto i 35 anni, che si ritirano dai centri urbani alle aree rurali con una pala in una mano e un laptop nell’altra è aumentato del 35% entro il 2018.
Negli ultimi anni, prima del Covid, c’era stato un controflusso enorme di giovani che lasciavano le città per trasferirsi in campagna. Si dedicavano all’agricoltura e all’apicoltura su piccola scala.
Quel numero era cresciuto costantemente nell’ultimo decennio, secondo l’Istituto nazionale per i servizi del mercato agroalimentare. La regione Calabria ha avviato il proprio programma di incentivi nel 2019.
Lo ha fatto con la speranza di sostenere il nuovo movimento nelle campagne. Lo ha fatto incoraggiando le giovani famiglie a trasferirsi in un villaggio sperduto e ad aprirvi un’attività per almeno tre anni.
Il governo molisano, per esempio, ha deciso di pagare alle famiglie addirittura 700 euro per aiutarle a rimborsare l’affitto mensile e le spese in cambio del trasferimento.
Fino a 28mila euro per trasferirsi in Calabria: incredibile ma vero
In Calabria accade molto di più. Per incentivarti a trasferirti in determinati comuni “dimenticati”, puoi ricevere un sostegno fino a 28mila euro. Tutto questo finalizzato ad arrestare il fenomeno dello spopolamento.
I comuni calabresi interessati sono i seguenti: Aieta (Cosenza), San Donato di Ninea (Cosenza), Civita (Cosenza), Albidona (Cosenza), Caccuri (Crotone), Santa Severina (Crotone), Sant’Agata del Bianco (Reggio Calabria), Samo (Reggio Calabria), Bova (Reggio Calabria).
Molti giovani, però, calabresi e non solo, nonostante gli incentivi, dopo il Covid, hanno ripreso a lasciare i piccoli borghi per cercare fortuna altrove.
D’un tratto, la nuova dirompente crisi economica ha frenato di nuovo tutto: e se un giovane cuoco non troverà mai lavoro in Calabria, se non pagato poco più di mille euro al mese, figuriamoci se potrà decidere di rimanere a vivere nel piccolo borgo dove è nato.
Stop all’emigrazione di ritorno dopo il Covid
I giovani lasciano ancora la Calabria, e quindi il valore stesso delle medesime regioni ha sempre meno spazio nella mente e nelle emozioni degli italiani della nuova generazione.
La storia medievale o marinara di tanti borghi italiani rimane nello scrigno della mente di pochi eletti. Le case storiche che rischiano di crollare vengono dimenticate. Con le case familiari dormienti, anche le piccole comunità rurali hanno iniziato a regalare le case e le ville senza tempo ma fatiscenti addirittura. Addirittura per un solo euro. E anche questa sarebbe un’altra storia da raccontare.