Tantissimi utenti WhatsApp hanno visto il proprio numero diffuso da un hacker. La situazione sta destando molta preoccupazione: è allarme. Entriamo nei dettagli di una vicenda che non ha colpito solo l’Italia.
Quando si è connessi alla rete, i nostri dati e informazioni sono sempre a rischio. Le varie e più importanti piattaforme sono a lavoro per dare sempre più sicurezza. Ma, in molti casi, questa non è sempre garantita. Come nel caso di un database apparso con quasi mezzo miliardo di numeri di telefono degli utenti dell’app di messaggistica.
WhatsApp è l’applicazione leader del suo settore. La crescita è stata davvero importantissima e le ha permesso di diventare vero e proprio punto di riferimento in questo campo. Come abbiamo preannunciato, qualcosa di non propriamente positivo si è verificato. Cosa che sta gettando in una forte preoccupazione tantissimi utenti.
Di recente, si è parlato molto del lavoro svolto dal team di sviluppatori. Un lavoro intenso e che ha portato ad una importante novità su WhatsApp. Ora, invece, sono arrivate completamente negative. Queste sono state evidenziate dal sito Sammobile. Il portale rivela che il database è stato messo in vendita su un forum per cybercriminali. Secondo quanto emerso, il database conterrebbe ben 487 milioni di numeri di telefono.
Allarme WhatsApp, vendita di un database: ci sarebbero circa mezzo milioni di numeri di telefono
Quanto riportato dal sito Sammobile, la situazione sarebbe molto profonda e grave. Tale database avrebbe dentro di se informazioni su persone che riguardano 84 Paesi diversi. L’acquisizione del grande contenitore permetterebbe di avviare campagne di spam e phishing. Cosa che porterebbe seria difficoltà agli utenti. Anche perché di truffa si è sentito spesso parlare recentemente in merito a WhatsApp.
Da quanto riportato, sarebbero 35 milioni di numeri di telefono provenienti dall’Italia. La percentuale esposta di numeri messo in vendita fa spavento. Questa tocca ben il 25% degli utenti complessivi della piattaforma. Si parla di quasi 2 miliardi di persone.
Oltre ai 35 milioni italiani, troviamo i 32 milioni dagli Stati Uniti d’America. I 45 milioni dall’Egitto, i 29 milioni dall’Arabia Saudita. Continuando troviamo i 20 milioni dalla Francia, stessa cifra per la Turchia. Poi ci sono gli 11 milioni dalla Russia e i 10 dal Regno Unito.
Dai numeri possiamo vedere la grande mole di dati che potrebbero finire in mano a chiunque. Al momento, non sono chiare le modalità che hanno portato l’hacker ad entrare in possesso di questo database. Secondo quanto riferito da Cybernews.it, il meccanismo attivato sarebbe quello dello scraping. Questo processo conquista nel recuperare le informazioni da diversi portali di vari servizi di riferimento. Questo ci fa capire che l’hacker non ha colpito direttamente la nota piattaforma ma terze parti a seguito di vari exploit.