Si avvicina l’autunno ma con temperature, medie, più alte rispetto al solito. Sarà uno degli anni più caldi mai registrato dal 1880 in poi. Ma quali saranno le sue conseguenze?
Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare molto spesso di una forte preoccupazione per quanto riguarda il clima. Già la passata estate ha portato alcuni picchi che hanno lasciato tutti senza parole. Si sono toccate temperature che mai avrebbero dovuto verificarsi. Un piccolo campanello d’allarme che risuonerà anche in questo autunno che sarà il più caldo di sempre.
Le temperature medie sono sempre più alte. Dal 1880 in poi si sono verificate situazione di questo genere soprattutto negli ultimi anni. Le variazioni registrare, quindi, portano a vedere come le temperature siano salite anno dopo anno. Portando il 2022 ad essere l’anno più caldo di sempre. Aspetto che detta più di una preoccupazione.
A preoccupare non è il fatto che sia una stagione più calda oppure più fredda. Ma la vera preoccupazione è data dalla tendenza che si palesa costante. Secondo quanto riportato dal sito ohga.it, l’ultimo decennio, in base a quanto registrato a livello mondiale, ha rappresentato spesso anni più caldi. Cosa che ha portato molti a chiedersi quale siano le conseguenze.
Autunno più caldo di sempre, quali sono le conseguenze? Lo scenario
Le temperature più alte si avvertono immediatamente, come quelle più fredde rispetto al solito. Ma non è solo il sentire ma ci sono delle conseguenze che non possono non essere notate. Come, ad esempio, la presenza delle zanzare. Gli insetti, infatti, sono tipiche presenze estive. Oggi, invece, possiamo ritrovarle nonostante sia autunno. Stagione che porta alla loro scomparsa ma, oggi, non è così. In sintesi stiamo assistendo ad una tropicalizzazione del clima.
Come possiamo immaginare, questo clima sta mettendo a durissima prova le coltivazioni. Ci sono alte probabilità che mosche e insetti possano aggredire i campi agricoli. Ragion per cui alcuni agricoltori hanno messo in campo dei raccolti anticipati. Da considerare anche l’incidenza sul ciclo di vita di animali e piante. Con il caldo, gli animali non vanno in letargo e il loro ciclo di vita subirà degli scompensi impossibile da non considerare. Stesso discorso vale per le piante. Alcune potranno fiorire prima date le temperature invece di riposarsi durante l’inverno. Fioriture che subiranno una pesante onda d’urto con il freddo con il loro ciclo e produttività che si corromperà.
La situazione è davvero preoccupante. Negli ultimi anni ci sono stati episodi che hanno portato alla distruzione dei campi. Secondo quanto riportato da Coldiretti, quest’anno ha visto la perdita del 10% di quanto prodotto dal settore agricolo. Si stima una perdita di circa 6 milioni di euro. L’unico dato positivo è che si consuma meno fas. Secondo i dati Snam, in 23 giorni di ottobre si è consumato 809 milioni di metri cubi. Nel 2021 furono consumati 1,32 miliardi. Nonostante il dato positivo, risulta essere una magra consolazione visto come i cambiamenti stanno incidendo sulla Terra.