È possibile sfuggire a cartelle esattoriali e multe recapitate a casa? Scopriamo insieme quali sono gli escamotage che vengono maggiormente utilizzati.
È possibile per una persona riuscire a sfuggire all’arrivo di cartelle esattoriali e multe? Di certo nessuno è mai felice di ricevere questo tipo di notifiche e farebbe davvero di tutto per impedire che queste possano nuocere sul proprio portafogli.
A quanto pare esistono diversi escamotage utilizzati per riuscire a sfuggire alla consegna di tali raccomandate e nella stessa applicazione della legge sembrano esserci delle falle e punti oscuri che aiutano in questo senso. Non ci resta dunque che scoprirne di più su quali sono attualmente le metodologie utilizzate per evitare le notifiche.
Cartelle esattoriali e multe, gli escamotage più utilizzati
Ricevere cartelle esattoriali e multe non è mai una esperienza piacevole per nessuno ed ecco perché si fa davvero di tutto per poter sfuggire ad esse, adottando veri e propri escamotage che in qualche modo spesso riescono davvero ad andare a buon fine convivendo oltretutto con l’applicazione delle leggi in merito all’argomento. Certo bisogna però anche aggiungere che nessuna di queste metodologie può assicurare al 100% che si riesca davvero a farla franca sfuggendo alle notifiche.
Molti ad esempio forniscono una falsa residenza, cosa che di per sé in effetti è un reato, ma che a quanto pare non è mai stato soggetto ad un procedimento penale. Ecco perché tantissimi italiani dichiarano il falso dicendo di risiedere in un luogo in cui effettivamente non si vive.
Pare però che i comuni abbiano cercato di mettersi al passo con i tempi, anticipando questi giochetti e decidendo di farsi consegnare direttamente bollette di luce e gas verificando se l’immobile in cui si è dichiarata la residenza sia veramente abitato o meno. Questi controlli però solitamente sono fatti se di mezzo ci sono ragioni fiscali come il mancato pagamento dell’IMU. Pare infatti che quando non ci sono di mezzo tasse amministrative il Comune tenda a non occuparsene troppo.
In molti cadono però in errore pensando che sia facile sfuggire alle notifiche non facendosi trovare a casa. Attuando questo metodo, il postino che si trova a dover recapitare tali notifiche e vede il vostro nome sul citofono, lascia nella buca delle lettere un avviso di giacenza in cui si invita a dover ritirare una raccomandata all’ufficio postale. In quel caso si hanno 30 giorni di tempo per farlo per quanto riguarda multe o atti giudiziali, e 10 per altre raccomandate.
Se non si vengono ritirate queste raccomandate però vengono comunque sempre considerate come ritirate e decorrono oltretutto i termini per poterle pagare, fare ricorso o presentare una opposizione. Dunque in questo caso non è mai consigliato fare finta di non essere in casa, o dare una falsa residenza mettendo però il proprio nome sul citofono poiché gli effetti giuridici sono comunque considerati lo stesso.
Se invece una persona fornisce un falso indirizzo di residenza, ma non lascia trapelare alcuna traccia di sé né e del suo nome sulla buca delle lettere o sul citofono, cambia tutto. La legge infatti dice che chi si occupa di dover dare la notifica dovrebbe cercare delle informazioni sul destinatario, provando a trovarlo anche sul suo posto di lavoro. Se la persona in questione non viene trovata allora l’addetto alla notifica deve consegnare la copia dell’atto in Comune (se questa viene curata da un ufficiale giudiziario), o in ufficio postale vicino (se invece questa viene recapitata da un postino).
Generalmente però tali controlli non vengono fatti e il più delle volte i postini si limitano solitamente a scrivere “destinatario sconosciuto”, andando poi via. Anche se la giurisprudenza invita al notificante a fare delle reali ricerche riguardo la persona a cui si deve consegnare la raccomandata, questa cosa non avviene quindi praticamente quasi mai. Proprio per questo la gente riesce a sfuggire a questo tipo di notifiche.
Bisogna anche specificare che in effetti non esistono nemmeno delle leggi che impongono ad una persona di dover mettere per forza il proprio nome sul citofono. Per quanto riguarda invece metterlo sulla cassetta delle lettere, in effetti c’è invece un decreto ministeriale che risale al 2001 e che impone questa indicazione, ma anche in questo c’è un escamotage perché la violazione non comporta alcun tipo di sanzione e quindi si è liberi di poter fare quello che si vuole.
Un altro modo per potersi sfuggire a queste notifiche è non dare nemmeno informazioni sul proprio numero civico della via in cui si abita. Anche in questo caso spetterebbe al postino o all’ufficiale giudiziario fare delle ricerche approfondite, ma ci sono casi in cui delle vie percorrono addirittura più regioni e quindi si evitano tali controlli.
Anche in questo caso tale tipo di lavoro quindi non viene quasi mai svolto. In sostanza per sfuggire a tali notifiche basta sperare che ufficiali giudiziari o postini non abbiano intenzione di svolgere al meglio il proprio lavoro e di essere più approssimativi e frettolosi, cosa che in effetti non è raro che accada.