Anche il superbonus è stato oggetto di riforma del governo. La nuova manovra ha cambiato tutto ed ha modificato i criteri di assegnazione: ecco come funziona, a chi spetta e che cosa fare per non perderlo.
L’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni sta mettendo in essere una serie di modifiche che riguardano un po’ tutti i cambi. Tra le novità più importanti c’è quella che riguarda il superbonus che ha visto un cambiamento per quanto riguarda il metodo di calcolo del reddito per ottenere l’incentivo. Non serve più l’Isee, ma si guarda al quoziente familiare. Andiamo a vedere come funziona.
Tutti i giorni il governo è al lavoro per modificare delle misure e dei criteri precedentemente introdotti. Un’accelerata dovuta soprattutto all’approvazione della Legge di Bilancio che deve essere pronta entro il 30 novembre, giorno ultimo in cui dovrà essere depositata alla Commissione Europea. È proprio in questo contesto che tra le novità c’è la riforma del superbonus che vedrà dei cambiamenti.
Si tratta di una delle manovre più rilevanti fatte fino a questo momento dal governo Meloni. Questo soprattutto perché sono stati modificati i parametri con i quali il reddito viene calcolato. Come è noto da qualche giorno, infatti, il modello Isee ha lasciato il posto al quoziente familiare. Dove in prativa, si prendono in considerazione tutti i redditi della famiglia e si dividono per il coefficiente che aumenta in base al numero del nucleo.
Con l’arrivo dell’atteso decreto Aiuti quater, gli italiani hanno trovato al suo interno diverse novità. Tra queste proprio quelle relative al superbonus che ha visto un bel cambiamento. Per prima cosa, sottolineiamo che l’aliquota di detrazione è stata ridotta. Non più al 110% come la conoscevamo fino a questo momento, ma entrerà in gioco il superbonus 90%.
In questo contesto, grazie all’abbassamento dell’aliquota, rientrano anche gli edifici unifamiliari che possono essere le villette. Ma in questo caso si devono avere due requisiti importanti: la villetta deve essere abitazione principale e il contribuente deve avere il reddito sotto i 15mila euro. È proprio su questo secondo requisito che entra in ballo il quoziente familiare.
In poche parole, per calcolare a soglia si prendono i redditi che sono stati registrati in famiglia nell’anno prima ai lavori. Poi si sommano e si dividono in base al coefficiente che dipende dal numero dei familiari. Se c’è solo il contribuente, il coefficiente è 1. Se nel nucleo familiare è presente un coniuge o un partner convivente si aggiunge 1. Nel caso di un familiare diverso dal coniuge o convivente si aggiunte 0,5. La presenza di due familiari vede l’aggiunta di 1. Con tre o più familiari si aggiunge sempre 2.
C’è da aggiungere anche che, nelle prossime ore ci potrebbero essere altre novità in materia. Visto che la manovra sul superbonus potrebbe allargare la platea per l’ottenimento del contributo statale legato all’edilizia. Ciò permetterebbe di ampliare la capienza fiscale di banche, imprese, intermediari finanziari e contribuenti. Prima di fare qualsiasi analisi, però, bisogna attendere che l’esecutivo pubblichi il decreto Aiuti quater in Gazzetta Ufficiale.
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