Aspettativa di vita, allarme al Sud: il divario con il Nord è evidente

È allarme per quanto riguarda l’aspettativa di vita dei bambini nati al Sud. La nuova ricerca evidenzia che il divario con il Nord è evidente: ecco qual è la differenza e che cosa è stato detto.

In passato, gli esseri umani avevano, in media, vite molto più brevi. Basti pensare che, fino a qualche anno fa, l’età media di sopravvivenza era inferiore a 30 anni. Oggi questa cifra è più del doppio. Nonostante ciò, gli studi e le ricerche sull’argomento continuano. Proprio di recente, un rapporto di Save the Children ha messo in luce un divario importante tra le regioni italiane del Nord e quelle del Sud.

ASPETTATIVA DI VITA NORD E SUD
fonte foto: Canva

L’aspettativa di vita è il numero di anni che, in media, una persona dovrebbe vivere. In genere, quando si parla di questo argomento, ci si riferisce all’aspettativa che c’è alla nascita. Ed è proprio quello che ha fatto l’organizzazione internazionale, dove ha rilasciato un report nel quale si è studiata l’aspettative nei bambini che abitano le regioni del Sud e del Nord della nostra penisola.

Save the Children ha presentato il suo report presso la Sala Stampa Estera a Roma, dove ha portato alla luce un dato piuttosto allarmante. Ovvero di come la mortalità infantile nel mezzogiorno è aumentata rispetto a prima. Dove i bambini nati al Sud hanno una una aspettativa di vita inferiore rispetto a quelli che sono nati al Nord. Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le regioni interessate.

Aspettativa di vita bambini, divario Nord e Sud: il report

Nonostante non si parli più di ‘questione meridionale’, le differenze tra Nord e Sud continuano ad esserci in Italia. È un dato evidente in tutto, anche per quanto riguarda le città più costose per comprare casa. A far emergere il problema è stato adesso il report di Save the Children dove ha sottolineato che in media un bambino nato al Sud ha 4 anni in meno di aspettativa di vita rispetto a quello del Nord.

Nel report, inoltre, fa preoccupare il dato in cui le bambine che sono nate in Calabria hanno 15 anni in meno di aspettativa rispetto a quelle nate in Trentino Alto Adige. Proprio nella regione del mezzogiorno, il tasso di mortalità infantile è il triplo rispetto a quello della Toscana. Mentre la mortalità in Sicilia è il doppio rispetto alla regione settentrionale.

Lo studio rivela che chi nasce a Caltanissetta ha una differenza di 3,7 anni rispetto a chi vive a Firenze. È una fotografia drammatica di come il paese sia diviso in due. Tanto che è emerso anche il dato che un bambino che si ammala nel Mezzogiorno per curarsi potrebbe essere costretto a migrare in regioni del Nord o Centro Italia.

Salute bambini, le cause del divario tra Nord e Sud

Il documento presentato dall’organizzazione internazionale ha spiegato che la salute dei bambini è influenzata da diversi fattori. Non solo dal sistema sanitario, che è probabilmente il più allarmante di tutti. Ma a questo ci sono anche altri che non possono passare in secondo piano. Le differenze dipendono anche dal contesto territoriale, dall’ambiente, dalle condizioni economiche, dai servizi e dalle reti sociali.

Le cose si complicano se andiamo a vedere i dati in merito alla povertà assoluta, dove i bambini che vivono al Sud sono più poveri rispetto a quelli del Nord. Una percentuale che ha una media del 14,2% per il Mezzogiorno e 16% per le regioni settentrionali. È in questo contesto che le disuguaglianze socioeconomiche incidono in modo profondo sul benessere psico fisico di una persona.

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