Siamo sempre più vicini alla decisione dell’Unione Europe in merito al tetto del prezzo del gas. Cosa accadrà? Lo scenario non pare positivo per l’Italia. La possibile risposta del governo.
Il prezzo del gas continua a preoccupare. Il conflitto tra Russia e Ucraina non accenna a diminuire e le conseguenze sono sempre più profonde. L’Unione Europea è pronta a decidere sul tetto del prezzo del gas. Una decisione che, secondo alcuni, potrebbe non essere favorevole all’Italia. Cosa che porterà inevitabilmente la risposta dell’esecutivo attuale.
Lo scorso 21 ottobre, l’uscente Premier Mario Draghi si era espresso in toni positivi ed entusiasti. Lo stesso annunciò di come si fosse raggiunto un accordo sul tetto al prezzo del gas. In quella occasione, Draghi svelò come il pacchetto approvato comprendeva tutte le proposte dell’Italia. Dal prezzo fino agli strumenti comuni, tutti era stato accettato.
Molti pensavano che la situazione stesse quantomeno rallentando ma non è affatto così. Per il caro bollette, i prezzi del gas scendono ma con una seria incognita. Vriabile ancora più impazzita dato che Bruxelles pare non abbia preso ancora nessuna decisione in merito al price cap sul gas. Ma cosa potrebbe accadere in vista del prossimo 24 novembre?
Manca sempre meno al Consiglio europeo straordinario. Al momento, un accordo tra i 27 Paesi manca. Cosa che sta spingendo il Premier Giorgia Meloni ad un piano B per dare una forte riduzione alle bollette in arrivo per gli italiani. Il 24 novembre molti sperano di capire in quale direzione si muoverà l’Europa.
Il tema che più divide i Paesi presenti al Consiglio è proprio quello del tetto al prezzo del gas. In questo ambito troviamo Italia, Grecia, Polonia e Belgio che hanno minacciato di non votare il pacchetto di provvedimenti senza una proposta adeguata in tal senso. Alla dura posizione di questi Paesi, la Commissione ha promesso di stilare una proposta entro il 24 novembre. Reuters, però, ha svelato che le possibilità che tutto sia pronto per quel giorno non sono tante.
Inoltre visti i contrasti recenti con la Francia, non sarà semplice arrivare ad un accordo. Dalle parole di Draghi, quindi, si arriva ad uno scenario fortemente nebuloso. Ragion per cui l’attuale governo cerca di muoversi per evitare brutte sorprese.
Vista la situazione di stallo, il governo Meloni già è in opera per non lasciarsi trovare impreparato. In caso di notizie negative, la prima opzione al vaglio è quella di acquisire dei terawattora aggiuntivi. Una soluzione da quasi 5 miliardi che potrebbe essere utile per tante famiglie in difficoltà. Fondi che, al momento, non sono disponibili.
La seconda ipotesi è quella di separare prezzo del gas e dell’energia. L’Italia attende questa decisione proprio dall’Europa. Se non dovesse esserci allora si procederà in completa autonomia. Insomma, il 24 novembre potrebbe essere una giornata chiave in tal senso. Vedremo cosa deciderà l’Europa e quale sarà la risposta dell’attuale esecutivo italiano.
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