Little Tony è stato uno dei cantanti più popolari nel settore musicale. Ma solo ora è stato rivelato un retroscena su chi era veramente: ecco che cosa hanno raccontato su di lui.
Tra gli artisti che hanno segnato un’epoca con le sue canzoni c’è senza alcun dubbio l’artista sammarinese. Negli anni si è sempre distinto e si è fatto conoscere per il suo talento artistico. Ma un piccolo retroscena su chi era davvero è stato confessato solo ora, dopo diversi anni. E lo ha fatto un suo caro collega ed amico, con il quale ha condiviso tanto in passato.
Al di là del fatto che Little Tony non era il suo vero nome e che quindi si chiamava Antonio Ciacci, ci sono sempre stati diversi aneddoti che lo hanno riguardato. Alcuni di questi li ha raccontati lui stesso, mentre altri sono stati rivelati postumi. È il caso proprio di questa volta, dove a parlare di lui è stato uno dei suoi stretti collaboratori con il quale ha lavorato per tantissimi anni.
Stiamo parlando del direttore d’orchestra Gianni Mazza, che ha deciso di lasciare una intervista a Libero. Il compositore ha parlato molto della sua vita artistica e privata, ma, incalzato dal giornalista con il quale stava chiacchierando, ha confessato un aneddoto sul cantante di Cuore Matto. Una rivelazione che non era mai stata detta prima e che mostra la vera natura dell’artista sammarinese.
Gianni Mazza spiazza su Little Tony: “In realtà era così”
Il Maestro Mazza ha rilasciato una lunga ed interessante intervista sulle pagine di Libero, dove in qualche modo ripercorre un po’ tutti i passi della sua carriera. Forse qualcuno saprà che per otto anni è stato il pianista di Little Tony, con il quale ha condiviso tanti momenti sia privati che artistici. Parlando proprio dell’artista di San Marino, il direttore d’orchestra ha raccontato dei retroscena.
Per prima cosa ha confessato chi c’era dietro l’artista che saliva sul palco ed era acclamato dalla folla. Ha spiegato che in realtà “era un ragazzo tranquillo, molto educato e rispettoso”, ha sottolineato per poi raccontare un evento che lo ha colpito in modo particolare. Ha rivelato che ha sempre pagato di tasca sua i contributi a tutti coloro che lavoravano per lui.
Poi ha aggiunto che di cose folli ne hanno fatto poche. L’unica cosa detta sono state le corse in macchina, che ha spiegato che era un vero azzardo. Usavano i ‘macchinoni prestanti’ di Tony che aveva in garage. Ma a posteriori si sono resi conti che era un pericolo. Questo perché all’epoca non c’erano nemmeno le cinture di sicurezza, così come non era stato messo nemmeno il limite di velocità.
Ha raccontato che una volta è capitato che lui e Little Tony, morto a causa di una terribile malattia, hanno mandato la Ferrari California a tutto gas sul tratto appenninico. Ammettendo che si sono resi conto di aver rischiato un bel po’.