Il governo è pronto a scendere in campo su tante cartelle esattoriali che creano problemi all’Agenzia delle Entrate. Vediamo insieme su cosa potrebbe cambiare.
Le cartelle esattoriali, quelle con valore medio-basso, sono al centro della discussione politica. Queste cartelle creano molti problemi all’ente di riferimento. Un vero e proprio ingolfamento che rappresenta un aspetto di rallentamento importante. Per questo, l’esecutivo pensa alla cancellazione prima della riforma fiscale.
Uno degli obiettivi di questa legislatura è dare più fluidità alle operazioni dell’Agenzia delle Entrate. Per tale motivo, si pensa ad una maxi sanatoria così da smaltire tutti gli arretrati del caso. Il piano è molto chiaro e con l’intento di aprire un nuovo capitolo tra il fisco e i suoi contribuenti. Il primo passo di questo nuovo rapporto è proprio una riflessione seria sulle cartelle esattoriali.
Già qualche settimana fa, l’Agenzia delle Entrate ha avuto un serio problema sulle cartelle esattoriali. Alcune inviate tramite PEC non erano valide. Un momento che ha messo in difficoltà sia loro che i contribuenti che l’hanno ricevuto. Anche per tale ragione, il governo cercherà di mettere in atto un nuovo sistema. Andiamo a scoprirne di più.
L’esecutivo, tra i tanti temi, ha nel mirino anche le cartelle esattoriali che ingolfano gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Un primo step è rappresentato dal “Saldo e stralcio“. Questa operazione riguarderebbe le cartelle fino a 2.500 euro, anche se la Lega spinge per aumentare la soglia, per le persone in difficoltà. Ci sarebbe il versamento del 20% del debito con un taglio della restante parte. In caso di importi superiori ci sarà una maggiorazione del 5% sull’importo da versare. La rateizzazione sarà automatica e di 10 anni.
Per quanto riguarda il momento che precede l’invio della cartella esattoriale, si ipotizza la “tregua fiscale“. Il tutto avverrebbe con una formula del 5+5 con imposta definita con contatto con l’amministrazione. Sanzione forfettaria del 5% e rateizzazione in 5 anni. Mentre con cartelle sotto i 1.000 euro l’ipotesi più accreditata è quella della cancellazione. Tale ipotesi è sostenuta anche dall’opposizione. Il motivo è semplice ed è dato dal fatto che la riscossione delle tasse non funziona ancora pienamente. Tanto che si sono accumulate tante cartelle esattoriali.
Si parla di circa 23 milioni di italiani che hanno una cartella in un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Lo stesso Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia, ha parlato, come riportato da Il Messaggero, di come l’ente debba eliminare le cartelle inesigibili. Il motivo è che da quelle cartelle non si potrà riscuotere nulla. Inoltre, continua Leo, il costo di recupero sarebbe superiore alla cifra che si andrebbe a richiedere.
La preoccupazione, quindi, parte dal fatto che durante la pandemia c’è stato un certo blocco nell’invio delle notifiche. Quindi, ora, potrebbero esserci tanti problemi per molti italiani. Federcontribuenti, a tal proposito, ha segnalto che tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo ci saranno 10 milioni di cartelle di pagamento. Insomma, l’esecutivo vuole evitare tale situazione e vedremo quando ci sarà l’accelerata decisiva su questo tema.
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