Quella lattina di olive nere che vedi sullo scaffale del tuo supermercato di fiducia potrebbe non essere tutto ciò che sembra. E’ bene che tu sappia che nella maggior parte dei casi non si tratta di olive nere vere e proprie ma di ben altro.
Le olive sono sempre verdi prima di maturare e acquisire una cromatura naturalmente più scura: attraversano uno spettro di colori prima di diventare nere. Ebbene questo accade per le olive nere di qualità assoluta, che hanno anche un certo costo sul mercato e che non sono facili da reperire proprio per i lunghi tempi di attesa del loro processo di trasformazione.
La maggior parte dei produttori alimentari, in Italia e in Europa, molto spesso, non può permettersi di attendere questo complesso processo di maturazione naturale, di conseguenza ha la necessità di avere il prodotto a disposizione in tempi molto più rapidi e inoltre la dura legge del mercato, con una crisi economica che non lascia scampo, impone, per avere la speranza di fare breccia sul pubblico medio, di vendere il prodotto a un prezzo decisamente basso e competitivo.
La storia ci insegna che la qualità assoluta richiede tempo, dedizione, lunghi e dispendiosi processi di lavorazione naturale laddove la mano dell’uomo si fonde con metodi antichi uniti alla sana ed etica tecnologia, ma soprattutto appare chiaro che un prodotto a basso costo nasconde segreti che forse sarebbe meglio non conoscere affatto.
Siamo di fronte ad una verità che rischia seriamente di lasciarci interdetti e di sasso, come quando ci hanno rivelato, gli esperti, qualche anno fa, che la maggior parte degli zucchero di canna a basso costo, ce ne accorgiamo schiacciandolo, in realtà sono zucchero a basso costo, bianco, raffinato e a cui si aggiunge addirittura un colorante.
Olive nere: la verità ti lascerà senza parole
Ed ecco che scopriamo che in realtà le olive nere delle aziende di cui ci fidiamo da una vita sono verdi: per dare loro quel colore nero lucido vengono immerse in un additivo alimentare che l’Unione Europea, seppur in certe quantità, tollera altamente: si chiama gluconato ferroso.
Una brutta scoperta vero? Ogni giorno ci arrivano notizie di alimenti poco sicuri e l’informazione in tal senso è l’unica arma con cui difenderci. Altro che olive nere insomma: quelle che mangiamo solo banalissime e giovanissime olive verdi sottoposte a un trattamento chimico vero e proprio. Il loro bagno inizia prima con una salamoia diluita, e poi un componente chimico usato per disidratare il frutto e dare l’impressione che abbia subito maturazione e fermentazione naturale.
Il gluconato ferroso viene utilizzato come additivo alimentare durante la lavorazione delle olive nere, ormai appare chiaro. È rappresentato dall’etichettatura alimentare E579 in Europa. Conferisce alle olive un colore nero corvino uniforme. Non abbiamo dubbi che da oggi in poi guarderai quelle olive nere del supermercato con occhi diversi e ti chiederai davvero, come è giusto che sia, cosa stai mangiando.