Un razzo cinese senza controllo sta venendo giù dallo spazio e sta per schiantarsi sulla Terra. La caduta potrebbe colpire l’Italia: ecco quali sono le zone più a rischio e quanto ci dovrebbe essere l’impatto.
Non è la prima volta che succede, ma anche questa volta il mondo è con il fiato sospeso a causa di un missile che è stato lanciato dalla Cina nello spazio. La caduta è attesa nei prossimi giorni e sta mettendo in stato di agitazione milioni di persone. Ad essere coinvolta è anche l’Italia, visto che il nostro paese sembrerebbe essere sulla traiettoria del razzo.
In molti sanno molto bene che la Cina sta lavorando sullo spazio, dove ha investito miliardi di dollari. In questi anni è partito il progetto per la costruzione della sua stazione spaziale in orbita, ma le cose possono avere un impatto non troppo felice per i cittadini terrestri. Per la terza volta negli ultimi due anni, il programma spaziale cinese ha inviato in orbita un grande modulo per espandere la sua stazione spaziale di Tiangong.
Il paese asiatico ha utilizzato un razzo Long March 5B. Questo razzo cinese, però, sembra non avere l’hardware e gli strumenti idonei per effettuare un rientro controllato sulla Terra. I progettisti hanno visto che il razzo potrebbe non riuscire a dirigersi verso una zona sicura del pianete, che in genere una parte remota dell’oceano. I detriti di questo razzo potrebbero impattare sulla Terra, dove l’Italia è tra i paesi che potrebbero essere coinvolti.
Razzo cinese in caduta, Italia a rischio: le zone interessate
Gli esperti prevedono che il razzo cinese, del peso di oltre 20 tonnellate, brucerà in gran parte nell’atmosfera. Tuttavia, hanno precisato che è probabile che alcuni detriti possano raggiungere nelle prossime ore la superficie terrestre. È stato riferito che questo rientro atmosferico dovrebbe avvenire all’interno di una finestra di 28 ore che inizia venerdì 4 novembre e si estende per gran parte della giornata di sabato 5 novembre.
Sono questi i giorni interessati secondo le previsioni della Aerospace Corporation, che tiene traccia dei rientri orbitali. A monitorare i movimenti del razzo c’è anche EU Space Surveillance and Tracking che ha confermato come sia in caduto libera. È stato proprio l’EUSSAT ha rilasciare una mappa sulle possibili mete dei detriti una volta arrivati sulla Terra.
È stato sottolineato che è più probabile che i detriti possano colpire le zone desertiche e gli oceani. Tuttavia, nella fascia che è stata segnalata si trova anche il nostro paese. Precisamente, l’area più a rischio con questa caduta è il Centro-Sud Italia. Una possibilità che, seppur bassa, ha messo in allerta diverse persone. Anche perché c’è l’incertezza di dove finiranno i grandi detriti che potrebbero causare dei danni incredibili.