La Ferrari è stata protagonista di un evento davvero inaspettato. L’arresto di un pilota è avvenuto poco dopo la competizione. Ecco cosa è accaduto.
Il team di Maranello è sempre al centro di tantissimi eventi. Non si tratta solo di Formula 1 ma anche di manifestazioni che mettono in campo vari piloti. Questa volta, l’ambiente è stato segnato da una vicenda giudiziaria che ha lasciato tutti senza parole. Un arresto inaspettato arrivato dopo la conclusione della gara.
L’evento è stato segnato da un arresto è stato il Ferrari Challenge delle Finali Mondiali del Cavallino. Una manifestazione che si sta verificando in questi ultimi giorni. Alla fine della gara tenuta sul circuito di Imola, è stato arrestato il pilota polacco di 49 anni Roman Ziemian. Lo stesso che aveva vinto la quarta gara della stagione nella Coppa Shell. L’arresto è stato eseguito dalla Guardia di Finanza.
Il mondo della scuderia di Maranello è segnato sia da vicende positivi che negative. Qualche giorno fa abbiamo parlato del traguardo raggiunto. Questa volta, invece, l’arresto del pilota polacco ha davvero turbato l’ambiente creato dalla manifestazione. La giornata, infatti, si è conclusa con l’arresto del pilota. Entriamo nei dettagli della vicenda.
Ferrari Challenge, arrestato il pilota polacco Roman Ziemian: accuse pesantissime
Tutto stava procedendo come al solito. Gli addetti ai lavori e il pubblico erano immersi nella manifestazione. Dopo la gara, però, è accaduto qualcosa di inaspettato. Alcuni agenti si sono avvicinati al pilota e gli hanno mostrato un mandato di cattura internazionale. Un mandato che, come riportato da Il Resto del Carlino, la diffusione è arrivata dal Tribunale del distretto centrale di Seul, Corea del Sud, lo scorso 23 ottobre. La truffa in Corea è arrivata nel 2020. Dopo il podio, sono arrivate le manette per il 49enne.
Le accuse che hanno portato all’arresto sono pesantissime. Si parla di truffa aggravata, riciclaggio e associazione criminale ad alta tecnologia. Secondo quanto riferisce l’accusa, il pilota avrebbe, insieme ad altri complici, dato vita ad un meccanismo di truffa. Un sistema che si basava su uno schema internazionale con una struttura a forma di piramide. In sintesi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, gli abbonati procedevano ad un investimento. Dall’altra parte, gli indagati non concedevano il capitale e i rendimenti.
Secondo quanto riportato, sarebbero ben 950 le vittime. Una frode dal valore di due miliardi di won (quasi 16,63 milioni di euro). Tramite la piattaforma “futurnet” si cercava di aumentare gli investitori con la promessa di un guadagno sempre più importante. Questo portale, però, nel 2017 era oscurato in Polonia. Le stesse autorità, all’epoca, avevano consigliato di non investire. Quanto successo in Polonia, però, non si è verificato in altri Paesi dove il portale ha continuato ad essere attivo.
La manifestazione di Ziemian si è conclusa salendo a bordo dell’auto degli agenti, con ancora la tuta addosso. Insieme alla Guardia di Finanza ha raggiunto la struttura Rocco D’Amato. Ora resta da capire se ci sarà l’estradizione.