Il governo Meloni scende in campo per fornire supporto al mondo del lavoro. Per le aziende che assumono ci sono una serie di bonus e agevolazioni davvero importanti. Vediamo quali sono.
Il nuovo governo di centrodestra, governato da Giorgia Meloni, ha appena preso il via. Uno dei temi centrali della nuova legislatura riguarda il mondo delle aziende. A loro, infatti, sono previste una serie di misure che permetterebbe di dare vita a nuove assunzioni. Queste avverrebbero con una serie di bonus e agevolazioni da non sottovalutare.
L’attuale momento economico non è certo semplice. Sia le famiglie che le aziende hanno visto una pressione fiscale molto alta. In questo specifico caso, il governo cerca di alleggerire quella pressione. Nel programma di governo, però, ci sono anche premi che si legano alla produttività e al favorire nuovi e importanti investimenti.
Tra un pressione fiscale molto forte e una disoccupazione sempre ampia, il governo cercherà di mettere in campo delle misure idonee. Alcune ci saranno dal prossimo decreto, altre dalla prossima legge di bilancio. Nel futuro prossimo, quindi, ci saranno tante novità in merito. Vediamo insieme quali sono al momento quelle più note.
Bonus e incentivi per le aziende, le manovre del governo: i dettagli
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata chiara fin da subito. Ci saranno delle importanti manovre per far ripartire il Paese e il mondo del lavoro. Tra le idee possibili troviamo il taglio del cuneo fiscale per le imprese, la deduzione del 120% per chi assume. Meno tasse sui premi di produttività e la tregua fiscale per le aziende con lo stralcio delle cartelle.
L’intervento più importante è il taglio del cuneo fiscale. Nel suo discorso, il Presidente del Consiglio ha parlato di misura prioritario e non rinviabile. Questo perché, l’enorme carico fiscale, è uno dei problemi che gravano di più sul mondo del lavoro. Cosa che non permette alle imprese di essere competitive nell’ambito internazionale. L’obiettivo di governo è tagliare almeno 5 punti.
Altro punto è la superdeduzione del 120% sul costo del lavoro. La percentuale sale al 150% nel caso ci fosse l’assunzione di categorie in difficoltà. Assumere sì ma con un occhio, ha spiegato il Premier, all’avanzamento tecnologico. Si passa poi ai premi produttività. Qui si potrebbe avere l’esenzione dei fringe benefit e il rafforzamento del welfare aziendale. La volontà è impedire, data la crescente inflazione, la perdita del potere d’acquisto delle buste paga dei dipendenti. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto con l’estensione dei beni primari venduti al 5% di IVA.
Chiudiamo il discorso con una parte relativi ai debiti che sono stati generati. La tregua fiscale avverrebbe secondo due punti: il primo vede le cartelle iscritte al di sotto dei 1.000 euro uno stralcio. In sostanza, il debito verrebbe cancellato; Sconto dell’80% per un debito maggiore con limite a 2.500 euro. Pagamento solo del 20% per questo range. Al di sopra della soglia una maggiorazione del 5%. In chiusura, sempre in riferimento al discorso mondo del lavoro, non dimentichiamo i tanti bonus assunzioni 2022. Anche tale ambito potrebbe permettere una più facile entrata nel mondo del lavoro.