Molte persone vedono lo scaldabagno elettrico come uno dei dispositivi che più consumano. Ma davvero la sua incidenza è così forte? Ecco i dati.
In tutte le abitazioni, l’acqua calda viene erogata tramite la caldaia o lo scaldabagno. Gli impianti che permettono tale processo sono sostanzialmente due. Lo scaldabagno, però, è molto usato da chi non ha un sistema di termosifoni da collegare alla caldaia. Dunque, riscalda solo l’acqua.
Con l’avanzamento tecnologico, anche il settore dello scaldabagno ha subito un grande rinnovamento. Oggi ci sono dispositivi elettrici moderni. Abbiamo anche la possibilità di avere un dispositivo con pompa di calore. Insomma, la scelta può essere varia e può legarsi a qualsiasi esigenza.
Il momento economico è molto difficile. Ogni famiglia tenta in tutti i modi di abbattere i consumi, anche autonomamente. Per questo molte persone si chiedono quale siano gli elettrodomestici che consumano di più. Tra questi, nell’idea generale, c’è anche lo scaldabagno. Un apparecchio che, come abbiamo visto, permette di avere l’acqua calda. Ma quanto consuma davvero in bolletta? Vediamo insieme le varie situazioni.
Quanto consuma uno scaldabagno? I vari scenari
Lo scaldabagno elettrico non si basa sul gas ma su un effetto Joule che permette all’energia elettrica di passare in una resistenza. Processo che innesca il calore. Il tutto, quindi, viene alimentato dall’elettricità. Questa fa scaldare la resistenza che a contatto con l’acqua permette di averla calda. Ci sono due scaldabagni da considerare: quello con boiler e quello istantaneo.
Con lo scaldabagno con boiler abbiamo un serbatoio dove si accumula l’acqua. La temperatura si mantiene tra i 30 e i 60 gradi tramite un termostato. Quello istantaneo, invece, riscalda l’acqua solo sotto richiesta. Dispositivi indicato per strutture piccole. I consumi, quindi, dipendono da vari aspetti. Si parte dalle dimensioni della casa, il numero di persone con le rispettive abitudini. In una famiglia che comprende dai 4 ai 6 membri abbiamo un consumo tra i 1.400 e i 1.800 kWh all’anno. Si prenda come riferimento un dispositivo con boiler da 80 litri.
Passiamo al modello a pompa di calore. Questo rappresenta una delle soluzioni migliori in generale. Tale scelta permette una riduzione dei consumi maggiore rispetto al modello elettrico. Il consumo all’anno, per un uso normale, ammonta a circa 610 kWh. Il suo funzionamento è legato ad un ciclo di compressione ed espansione del gas R134A. Tale elemento viene compresso tramite un dispositivo elettrico che permette ad esso di circolare in una resistenza così da comprendere l’aria calda che giace all’esterno. Tale meccanismo permette una riduzione pari al 65% rispetto ad un modello tradizionale.
Come abbiamo segnalato, la soluzione più conveniente è quella a pompa di calore. Ma ci sono alcune indicazioni per ridurre ancora la spesa. Durante l’acquisto, scegliamo per apparecchi con classe energetica da A in poi. Teniamo presente la dimensione del nostro ambiente di riferimento. Oltre ad una gestione e manutenzione periodica, dobbiamo spegnere il dispositivo quando non serve.