In questi giorni in tanti si chiedono che cosa accadrà al Reddito di Cittadinanza. Sarà addio con il nuovo esecutivo? Da gennaio 2023 cambia tutto: ecco che cosa bisogna aspettarci e che cosa accadrà.
L’Italia ha un nuovo governo e, come succede da sempre, questo disegna diverse novità all’interno del sistema. La nuova squadra guidata da Giorgia Meloni ha adesso tutte le carte in regola per operare come meglio crede. Tra le prime manovre in attesa c’è la Legge di Bilancio, proprio questo è il primo atto che vedrà luce nelle prossime settimane e che porterà con sé diverse rivoluzioni.
Molti cittadini sono in attesa di come il nuovo esecutivo di centrodestra determinerà le linee economiche e finanziarie in merito ai provvedimenti che entreranno in vigore da gennaio 2023. In questo scenario dove ci saranno presumibilmente diverse riforme, i cittadini si chiedono che cosa ne sarà del Reddito di Cittadinanza voluto fortemente dal Movimento 5 stelle durante il primo governo Conte.
Non è una novità che all’interno del governo e del nuovo Parlamento ci siano esponenti che in questi anni abbiano mal digerito il RdC. Proprio questa situazione sta spingendo molte persone a pensare che presto ci potrebbe essere un addio all’assegno mensile. A dir la verità, almeno per il momento, non si parla di eliminarlo, ma di sostituirlo con il reddito di solidarietà.
Reddito di Cittadinanza cambia natura: ecco come funzionerà
Da quando il centrodestra ha vinto le elezioni, sono in molti che parlano della possibilità di vedere il Reddito di Cittadinanza cancellato. Un addio che potrebbe dipendere dalle risorse, ma non solo. Ricordiamoci che stiamo parlando di una misura rivolta a quelle persone in grande difficoltà economica. Anche se più di una volta è stato oggetto di contestazione popolare e politica, dividendo il paese tra chi lo difende e chi lo ostacola.
Secondo quanto emergere, il nuovo governo potrebbe prendere dei provvedimenti in merito e cambiare pelle al reddito. In pratica, come si legge sul portale Proiezioni di Borsa, ci potrebbe essere un importo più alto del sussidio che potrebbe arrivare a un minimo di 650 euro. Soldi rivolti a quelle famiglie che hanno minori, over 60 o invalidi. È questo che sta alla base del reddito di solidarietà, che andrebbe a prendere il posto del RdC.
Ma che cosa cambia? In pratica la misura non è ad appannaggio più di persone che sono alla ricerca di un lavoro. Andando a sostenere, in questo modo, solamente le famiglie considerate più fragili e che quindi rientrano all’interno di una soglia ISEE prestabilita. Si parla di un reddito annuale al di sotto di 15.000 euro. Ma soprattutto per quelle famiglie che hanno al proprio interno minori, invalidi, over 60.
In poche parole, tutti coloro che non rientrano in questi parametri potrebbero perdere il sussidio governativo. Si parla solo di questioni ipotetiche, perché ancora non c’è stata alcuna manovra ufficiale. Per questa bisogna attendere ancora un po’ per capire di preciso che cosa ne sarà dell’assegno e chi potrà tenerselo e chi invece ne potrebbe beneficiare.