La maggior parte delle persone pensa che lo smart working sia conveniente per i lavoratori, ma non è proprio così. Lavorare a distanza è un peso per la propria bollette energetica: ecco quanto consuma.
Durante il lockdown c’è stato il boom dei lavoratori che hanno lasciato le proprie aziende e hanno continuato a lavorare da casa. Una pratica che potrebbe tornare in auge nella prossima stagione invernale, dove alcuni datori di lavoro possono riprendere in mano questo strumento per tagliare i costi delle bollette energetiche. Ma è un guadagno per il dipendente?
Grazie alla rivoluzione digitale, stiamo assistendo a un’incredibile evoluzione nel modo in cui lavoriamo e viviamo. Lo smart working o lavoro intelligente è una delle ultime tendenze ampiamente adottate dalle aziende di tutto il mondo per migliorare la produttività, aumentare la soddisfazione dei dipendenti e ridurre i costi. Una pratica che ha avuto il boom durante la pandemia.
La crisi energetica potrebbe spingere parecchi datori di lavoro a cercare di tagliare i costi e quindi far tornare i propri dipendenti nelle loro abitazioni, come avevamo visto durante il lockdown. In questo modo chiudono le sedi e potranno risparmiare sulle bollette di luce e gas. Ma se questo rappresenta un vantaggio per il datore di lavoro, le cose sono un po’ diverse per i lavoratori che potrebbero vedere le loro bollette aumentare.
Smart working, quanto consuma: ecco quanto costa in più ai lavoratori
Quando parliamo di smart working ci rivolgiamo a quella pratica che ha tanti vantaggi, visto che gioca sulla flessibilità e sulla mancanza totale di pendolari che vanno e vengono dal lavoro. È un’ottima cosa per ogni lavoratore, peccato che in un periodo in cui siamo sommersi dagli aumenti di ogni tipo le cose sono un po’ diverse.
Lavorare da casa porta con sé diversi costi aggiuntivi, come si legge su Money.it, su tutti gli strumenti necessari per svolgere al meglio il proprio lavoro. Una famiglia con due persone che lavorano in smart working c’è un consumo giornaliero che va da 0,2 e 0,4 kw al giorno, per un totale di 8 ore. In poche parole si parla di 10 cent al giorno. Se si somma il consumo del router si va verso 12 cent, per un totale di 2 euro al mese.
Le cose poi lievitano notevolmente quando entrano in gioco le altre spese. Parliamo di riscaldamenti e luci. Poi se si pranza a casa bisogna anche contare la spesa della lavastoviglie, oltre che quella dei fornelli. Un dato completo su quanto consuma lavorare da casa e quanto ammonta la bollette ce lo da Altroconsumo che ha realizzato una serie di stime per una ‘famiglia tipo’ composta da due persone.
Secondo i dati, il consumo di una famiglia composta da due persone che lavorano da casa il consumo totale è di 433 kWh ora in più. In poche parole si parla di un aumento del 23%, che è quindi 298 euro in più all’anno. Parliamo di un trimestre in più di bollette. Per tre persone l’aumento è maggiore ovviamente ed è di 323 euro.
Un aumento che c’è non solo per l’elettricità, ma anche per il gas. Questo perché anche i termosifoni sono accesi per più tempo, tanto che si potrebbe arrivare ad una spesa annua del 13% in più sulle bollette. In poche parole 476 euro l’anno. Questo è un bel po’ pesante per un lavoratore che si trova ad affrontare la crisi economica.
Però bisogna sottolineare che ci sono anche diversi vantaggi nel lavorare in smart working. Basti pensare che vengono tagliere le spese della macchina, ovvero quella della benzina, che in questo periodo non è certo da meno ad aumenti. La stessa cosa riguarda chi si sposta con i mezzi, visto che non deve pagare abbonamenti e biglietti. Tra i risparmi c’è anche chi è un abitudinario della pausa pranzo fuori, dove i costi vengono tagliati.