Dal 2023 potrebbe essere un’importante novità in ambito di pensione. Si potrebbe uscire dal lavoro a 62 e 64 anni, la svolta riguarderebbe tutti. Ecco il possibile scenario.
Tra i tanti temi caldi di questi anni, quello della pensione risulta essere tra i più importanti. Il progetto per eliminare il metodo retributivo è ormai storico. Va avanti dal 1996 ma non si è trovato mai il modo di renderlo inattivo. Con la riforma Dini si è dato vita al sistema contributivo. Con il tempo, però, sempre più lavorati hanno avuto sempre più difficoltà a soddisfare l’ambito retributivo.
La volontà generale è quella di poter adeguarsi totalmente al sistema contributivo. Soprattutto per i lavoratori che hanno iniziato il loro percorso prima del 1996. Tale idea, come detto, non è ancora stata messa in pratica nonostante le opinioni siano piuttosto indirizzate. Anche perché, ad un certo punto, le pensioni calcolate con il sistema misto non esisteranno dato che non ci saranno lavoratori con contributi prima del 1996.
Dopo quanto fatto con la riforma Dini, è stata la legge Fornero a fare ancora più luce sull’ambito contributivo. Il calcolo con questo sistema, secondo quanto affermato dai legislatori, permetterebbe una maggiore equità. Equilibrio che non ci sarebbe tramite il calcolo dovuto allo stipendio. Per tale ragione, dal 2023 si potrebbe andare in pensione prima delle condizioni comuni. Anche se tale scelta potrebbe penalizzare.
Pensione, Opzione Donna anche per gli uomini? Il possibile scenario dal 2023
Il lavoratore o la lavoratrice che esce dal mondo del lavoro a 67 anni concede di utilizzare dei coefficienti migliori rispetto ad un’uscita anticipata. Questo discorso vale ancora di più se si esce dal mondo del lavoro a 58 anni per le dipendenti. A 62 anni, invece, se si mette in luce la possibilità di uscire con 5 anni di anticipo la misura diventa vantaggiosa.
In questo caso, il vantaggio è dato dalla pensione anticipata contributiva. Questa, però, si lega solo a chi ha i contributi puri. Questa strada potrebbe aprirsi per tutti. Tale scenario darebbe la possibilità di uscire dal mondo del lavoro all’età di 64 anni. Sul lato dei contributi ne basterebbero 20 anni. In sostanza, nonostante siano ipotesi, tale scenario permetterebbe a tutti di andare in pensione a 62 e 64 anni dall’anno prossimo. La particolarità del caso è data dal fatto che alcune misure sono attive già da oggi.
Un’altra via conduce all’Opzione donna adottata anche dagli uomini. Questa misura porta le donna alla pensione a 58 anni mentre le autonome a 59 anni. Servono 35 anni di contributi che devono essere completati entro la fine dell’anno precedente rispetto alla presentazione della domanda. Tale estensione degli uomini si verificherebbe, secondo le idee sul tavolo, all’età di 62 anni.
Dunque, sono tante le idee su questo tema sul tavolo. Il nuovo governo potrebbe agire in maniera decisa anche in questo ambito. Intanto, ci sono da segnalare alcuni trucchi che permettono di uscire dal mondo del lavoro in anticipo.