Con il nuovo, prossimo, governo ci potrebbero essere novità sul reddito di cittadinanza. Tanti gli scenari possibili ma chi dovrà restituirlo dopo la sua abolizione?
La formazione del nuovo governo deve ancora avvenire. Durante la campagna elettorale soprattutto Fratelli d’Italia è sempre stata chiara sul reddito di cittadinanza. Con ogni probabilità, una volta al governo ci saranno sviluppi importanti in tal senso. Questo perché le truffe in merito al reddito hanno segnato una cifra altissima. Ben 288 milioni di euro.
Fratelli d’Italia, nella persona di Giorgia Meloni, è stato chiarissimo in merito. Nessun spazio per il reddito ma una secca abolizione. Soprattutto per chi può lavorare. Quindi la modifica della legge preserverà le persone fragili e tutti quelli che non possono lavorare. Chi percepisce il reddito, però, arriverà fino alla sua naturale scadenza oppure fino a quando avranno i requisiti necessari per riceverlo.
Ci possono essere, però, due strade potenziate. La prima porta alla cancellazione del reddito per una persona se dice no a due offerte di lavoro. Oppure al primo no se percepisce la misura da più di un anno. La seconda è aumentare i controlli così da vedere chi è in regola e chi non lo è. Nonostante le varie ipotesi molti sono convinti che la misura dirà presto addio. Al momento, però, tutto è fermo ma chi viene scoperto nella ricezione indebita del reddito subisce pesanti conseguenze. Vediamo quali sono.
Reddito di cittadinanza, possibile rischio per molti: ecco a chi potrebbe essere tolto
La situazione attorno al reddito di cittadinanza è ancora in divenire ma possiamo dire che, indipendentemente dalla decisione politiche, nessuno dovrà restituire la somma percepita. Nel mirino, invece, finiranno chi ha assunto la misura in maniera indebita e, quindi, illegale.
Come anticipato, si continuerà a percepire la misura fino alla naturale scadenza. Per questo, con ogni probabilità, i controlli diventeranno più intensi. Questa scelta permetterà di scoprire le persone che ricevono il reddito in maniera illegale. Saranno queste le persone a cui verrà sottratta la misura.
Il reddito di cittadinanza, però, non sarà solo tolto ma dovrà essere anche restituito. Tale passaggio è spigato nel testo del decreto 4/2019 dove nell’articolo 7 svela i due reati che mettono in atto questo scenario. Il primo è dovuto a dichiarazioni o documenti fasulli; oppure si omettono certe informazioni. Tale atteggiamento porta alla restituzione della cifra incassata e alla reclusione tra i 2 e i 6 anni. Il secondo reato è dato dall’omissione dei cambiamenti di reddito e patrimonio. Anche qui, oltre la restituzione, scatta la reclusione che va da 1 a 3 anni.
Le tante persone che sono state già beccate hanno ricevuto una comunicazione da parte dell’INPS in cui si chiedeva la restituzione. Le cifre, in alcuni casi, erano molto elevate. Per questo motivo, si poteva anche suddividere l’importo in rate da 2 anni.