Il mercato immobiliare non vive un momento semplice. Alcuni, però, decidono comunque di acquistare una seconda casa. Come funziona il mutuo e le relative tasse? Ecco le differenze con la prima casa.
Il mercato immobiliare, così come altri settori, sta subendo un periodo economico non semplice. L’acquisto di una casa è reso sempre più difficile dai costi sempre più alti. Che sia il tasso del mutuo oppure altre spese. Di certo, però, l’acquisto di una seconda abitazione porta a dei costi differenti rispetto alla prima.
Molte persone acquistano una seconda casa per utilizzarla in determinati periodi dell’anno. Pensiamo alla casa per le vacanze in montagna o a mare. Oppure si vuole comprare una seconda abitazione per lasciare qualcosa di importante ai propri figli. Insomma, le motivazioni possono essere tante. Tale operazione, però, ha costi nettamente diversi rispetto a quanto sostenuto con la prima casa.
La volontà di acquisire una casa è sempre alta nei cittadini. Dall’altra parte, questo momento storico non favorisce questo tipo di operazioni. Anche se il mutuo online potrebbe rappresentare una valida alternativa. A maggior ragione se si tratta di un acquisto della seconda struttura. Vediamo, quindi, le differenze che comporta acquistare una seconda abitazione.
Mutuo e tasse, le differenze tra l’acquisto della prima e seconda casa: i dettagli
L’acquisto di una prima casa, in genere, è più direzionato dalle istituzioni. Di solito, infatti, il mutuo è decisamente più contenuto rispetto a quello della seconda casa. Questo perché, il secondo immobile viene considerato come “accessorio”. Stesso discorso per i tassi presenti nella transizione.
Il mutuo sulla seconda casa, ad esempio, non tocca nessuna imposta sostitutiva sul capitale. Per la prima abitazione, l’aliquota toccava lo 0,25%, per la seconda tocca il 2%. Altra differenza riguarda la detrazione. Per il secondo immobile c’è l’impossibilità di detrazione degli oneri accessori e interessi dalla propria dichiarazione annuale dei redditi. Anche le banche attueranno condizioni più stringenti. Gli istituti, quindi, stabiliranno a 30 gli anni del mutuo con un rapporto tra importo dello stesso e valore reale della casa segnato al 60%.
La differenza più significativa in questo discorso è l’imposta di registro. Questa imposta gioca un ruolo importantissimo. Nonostante ci siano alcune importanti concessioni, l’imposta definisce il costo della seconda struttura. Il valore catastale si lega ad un 9% rispetto al 2% della prima abitazione. L’IVA per il secondo immobile è del 10% che va sommata alla prima. Se, poi, la casa è considerato di lusso, l’IVA sale al 22%.
Ci sono anche le tasse annuali da considerare, come Imu e Tasi. Senza dimenticare le spese del notaio che sono a carico di chi compra. Come vediamo, l’acquisto di una seconda abitazione comporta dei costi più alti rispetto alla prima. L’intera operazione è decisamente più onerosa. Il tutto parte dalla considerazione di un secondo immobile. Cosa che porta a maggiori tassi e imposte.