Molto spesso in Italia si sente parlare di posto fisso. Ma che cos’è e perché ormai i giovani non lo sognano più?
Molto spesso in Italia, quando si ha a che fare con la tematica lavoro, si sente parlare di posto fisso. Ma che cosa si intende con quest’espressione? Spiegando il tutto in modo molto semplice e chiaro, si va a indicare il lavoro come dipendente a tempo indeterminato. Insomma, si sta parlando di una tipologia di contratto che, oltre a dare stabilità e sicurezza, è anche accompagnato da una serie di tutele come, per esempio, la malattia retribuita o il pagamento degli straordinari.
Tutto ciò però, al giorno d’oggi, pare essere diventato una sorta di vero e proprio miraggio. Molto probabilmente il posto fisso è diventato quasi una chimera, anzi sembra attirare sempre meno, soprattutto i più giovani. E mentre si studiano quelli che possono essere definiti i lavori che non conoscono crisi, è giusto analizzare nello specifico e nel dettaglio ciò che può nascondersi dietro un mercato che si evolve in modo costante continuo.
Posto fisso, perché non è più così tanto ambito?
Mentre il rischio recessione è sempre più dietro l’angolo, con molti settori che potrebbero dover fare i conti con una vera e propria crisi, la luce dei riflettori è tutta sul settore pubblico. Il mito del posto fisso in quest’ambito sta davvero svanendo e finendo per essere superato? Per capire meglio, occorre soffermarsi sulle dichiarazioni di Bruno Giordano, direttore dell’Ispettorato Lavoro. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni dell’Agi: “Molto probabilmente è tutta una questione geografica. Infatti l’80% dei vincitori proviene da 5 regioni del sud. In caso di un posto al Nord, si va inevitabilmente incontro a costi alti di vita e alloggio. Quindi molto probabilmente preferiscono restare dove sono, scegliendo altri posti di lavoro, più ragionevoli per le loro tasche”.
Insomma, tutto si lega a una propensione a spostarsi che diventa sempre più bassa, anche perché l’età media dei partecipanti a un concorso pubblico diventa via via più alta. Ma quale potrebbe essere la soluzione? Come spiegato dallo stesso Giordano, tutto potrebbe ruotare attorno a quella che può essere definita e chiamata “una flessibilità organizzativa, geografica ed economica”. Insomma, le selezioni, più che a livello nazionale, dovrebbero concentrarsi sul locale. E per di più, occorrerebbe favorire il lavoro agile, smart e part time. Dunque una vera e propria rivoluzione nel mondo del pubblico. Ma il posto fisso intanto pare poter diventare un ricordo e non più un’ambizione.