Reddito di Cittadinanza sì, Reddito di Cittadinanza no: questo è il vero dilemma. Cosa farà la nuova squadra di Governo, qualunque essa sia, con il provvedimento contro la povertà voluto dai Cinque Stelle nel lontano 2019?
Cosa è cambiato in Italia con il Reddito di Cittadinanza? I giudizi sono controversi, non tutti ritengono all’unisono che quello che doveva essere il primo vero provvedimento in Italia contro la povertà abbia alla fine dei conti portato benefici in senso assoluto.
Se vogliamo paragonarlo, ad esempio al Welfare canadese, ovvero al reddito sociale statale permanente per chi dichiara lo stato di povertà e indigenza o per chi non arriva al minimo di un determinato reddito, certamente siamo di fronte a due provvedimenti ben diversi. Al di là di quella che era certamente la necessità di un sostegno alle famiglie, in un momento di crisi economica che si è solo acutizzata nel tempo, si è da subito compreso che Rdc dei Cinque Stelle, il Reddito di Cittadinanza è sempre stato anche un canale costruttivo per favorire il reinserimento al lavoro.
Tanto è vero che, ancora oggi, di fronte a perpetrati rifiuti di accettare proposte lavorative, il soggetto che percepisce il reddito di cittadinanza rischia concretamente di perderlo.
Innegabile pensare che quelle famiglie con minori a carico ed un reddito molto basso, magari con il solo padre a lavorare con uno stipendio inferiore ai 1500 euro, tra inflazione e rincari, debba di certo ringraziare la presenza del reddito di cittadinanza, che insieme all’Assegno Unico Universale rappresentano un vero e proprio salvagente.
Cosa riserverà il futuro agli attuali detentori del Reddito di Cittadinanza?
La domanda è legittima, rispetto alle intenzioni di quella che sarà, da qui a breve, la nuova formazione di Governo che potrebbe cancellare con un colpo di spugna il provvedimento voluto da Luigi Di Maio.
La speranza, come prospettato dall’On. Meloni, è che si possano magari recuperare le risorse di Rdc per vederle riutilizzate in riforme chiave come l’aumento delle pensioni minime, anche se di questo non saranno certo contenti coloro che in questo momento percepiscono il Reddito di Cittadinanza. E naturalmente una proposta del genere non piace certo a tutti i partiti, anche se molti sono coloro che vogliono eliminarlo.
Ben altra cosa sarebbe eliminare il progetto dei Cinque Stelle per puro spirito di disfattismo verso i governi precedenti: anche perché, mai come in questo momento, l’Italia ha bisogno di una crescita costruttiva e di un solido piano di riforme.
Piaccia o non piaccia il Reddito di Cittadinanza, lo si cancelli o meno da qui a breve con il nuovo Governo, l’unica certezza ci pare essere quella di un Paese che ha bisogno, più di ogni altra cosa, di serenità per uscire fuori da un tunnel ancora buio e irto di ostacoli.