Il caro bollette potrebbe portare presto alla chiusure di alcune scuole. La situazione sta diventando sempre di più insostenibile. Ecco lo scenario che potrebbe verificarsi.
I costi energetici stanno arrivano a toccare cifre davvero molto alte. La situazione è certamente in divenire ma anche gli aiuti dalla politica potrebbero non bastare a contenere il tutto. A aggravare già una situazione già di per se pesante, ci ha pensato un recente allarme che riguarda le scuole.
Il caro bollette di luce e gas sta mettendo a durissima prova sia le famiglie che le imprese. In questo scenario, praticamente ogni individuo è messo in serissima difficoltà. Tra questi anche le scuole dell’infanzia e gli asili paritari. Queste potrebbero chiudere nel giro di pochissimo tempo. Si parla addirittura di mesi.
Per quanto possibile, le famiglie possono arginare questa pericolosa ascesa. Si può contrastare i rincari delle bollette tramite 3 offerte adeguate al momento. Le scuole, invece, non possono fare affidamento a tale ambito. Per questo motivo, poche settimane fa, Giampiero Redaelli, presidente della Federazione Scuole Materne ha lanciato l’allarme.
Caro bollette, inascoltato l’aiuto richiesto dalle scuole: il preoccupante scenario
Il momento politico non è dei più facili. La caduta del governo Draghi ha portato a stoppare tutti i possibili lavori. A tal proposito, Redaelli ha spiegato come la richiesta di aiuto sia rimasta sostanzialmente inascoltata. Un piano era stato stabilito nel Decreto Sostegni bis ma questo dava una mano alle scuole dell’infanzia e degli asili nido. Non si poteva applicazione anche a quelle paritarie.
Tale situazione è molto instabile. Questo perché, come annunciato nella Costituzione, tramite la legge 62/2000 si parla di sistema scolastico della Nazione si basa proprio su scuole paritarie e statali. Per tale ragione stona il fatto che lo Stato ignori completamente l’essere in presenza negli istituti. Anche perché, come svelato da ohga, queste scuole permettono all’oltre 30% dei bambini la scolarizzazione. Queste strutture sono frequentate da quasi 500 mila bambini.
Il tema è molto sentito e, oltre la pressione esercitata dalla Federazione, anche alcune scuole Fism si sono mosse in segno di denuncia per far capire come il momento sia decisamente grave. Sono arrivare alcune risposte politiche che hanno sottolineato un certo sostegno. Si spera, però, che non siano state parole solo per la campagna elettorale ma che, dopo le elezioni, si agirà anche in questo ambito.
Da come vediamo, un certo tipo di scuola vive un momento abbastanza turbolento. Il caro bollette non è stato l’unico fattore a preoccupare. Ad aumentare la tensione c’è ancora il virus. Anche per la pandemia ci sono state delle indicazioni proprio per la scuola. I prossimi mesi, in un senso e nell’altro, saranno sicuramente da tenere sotto costante osservazione.