Novità per gli smartphone e anche per i loro prezzi: le nuove direttive europee prevedono prodotti più ecosostenibili, ma il rincaro è inevitabile.
Ormai gli smartphone sono diventati indispensabili per la nostra vita quotidiana e, spesso, li cambiamo anche senza una reale necessità. Questo atteggiamento consumistico, però, sembra avere vita breve: ecco le importanti decisioni dell’Unione Europea.
Il generale innalzamento dei costi delle materie prime e la loro scarsa reperibilità ha già causato un aumento dei prezzi di molti prodotti tecnologici. Ora si andranno ad aggiungere nuovi requisiti che i produttori di smartphone dovranno rispettare per vedere i loro telefoni e che, inevitabilmente, provocheranno un ulteriore rincaro.
L’Unione Europea ha deciso di agire sull’industria elettronica per ridurre il suo impatto ambientale. Il consumismo dilagante in materia di tecnologia degli ultimi anni provoca danni non trascurabili al nostro ecosistema, nonostante ci siano dei modi corretti di smaltire i vecchi telefoni. Il ricambio continuo di smartphone, però, richiede una produzione sempre più grande che potrebbe essere, invece, limitata per aiutare l’ambiente. Ecco quali direttive L’UE ha ormai varato per i produttori di smartphone: quanto si alzeranno i prezzi?
Smartphone, basta sprechi ma le nuove regole alzano i prezzi
Le aziende produttrici di smartphone che intendono vendere i loro prodotti nell’Unione Europea dovranno attenersi a determinati requisiti obbligatori. Innanzitutto dovranno garantire la sopravvivenza alle batterie del telefoni. Queste dovranno resistere ad almeno 500 cariche complete senza che si scarichino al di sotto dell’83% della capacità. Le batterie rovinate, infatti, sono tra le prime cause di ricambio continuo dei telefoni, anche se ci sono dei metodi per preservarle.
Gli smartphone dovranno, inoltre, alzare la loro “vita media” che dai 2-3 anni attuali dovrà essere almeno di 5 anni. Piuttosto che cambiare modello, poi, i consumatori dovranno essere aiutati a riparare il proprio telefono. I produttori, infatti, dovranno tenere in magazzino i ricambi per i loro dispositivi per almeno 5 anni da quando questi sono stati immessi sul mercato. Sulle etichette dei telefoni, poi, dovranno esserci indicazioni chiare anche sulla loro resistenza ad eventuali cadute.
Le aziende dovranno, inoltre, garantire aggiornamenti di sicurezza per gli smartphone per cinque anni e aggiornamenti di sistema per tre. Queste nuove direttive sono molto importanti perché permetteranno di risparmiare l’emissione di almeno 10 tonnellate di CO2: un aiuto incredibile all’ambiente.
Tuttavia tutte queste nuove regole causeranno, inevitabilmente, un aumento dei prezzi dei dispositivi. Adeguarsi alle nuove direttive avrà dei costi che ricadranno, inevitabilmente, sui consumatori. Gli analisti stimano che per un periodo il costo medio di uno smartphone non potrà scendere al di sotto dei 300 euro.