Il caro energia rappresenta uno dei nemici più duri da sconfiggere. Seguendo il nuovo decreto parrebbe ci siano in arrivo degli aiuti per bar e ristoranti. Andiamo a vedere insieme tutte le misure al vaglio.
I costi energetici stanno segnando cifre sempre più importanti. La pressione, sia sulle famiglie che sulle aziende, è a dir poco intensa. Proprio per questo motivo, una delle priorità dell’esecutivo è alleggerirla. Trovare il modo, quindi, di dare delle misure che viaggiano in questo senso.
Il governo, a questo proposito, è sceso in campo per fornire assistenza alle grandi e piccole aziende. Il nuovo provvedimento vede stanziata una cifra paria a 6,2 miliardi di euro. Questa ha come obiettivo di ridurre i costi per quanto riguarda i bar e i ristoranti. Anche se il discorso si allarga ai piccoli esercizi commerciali. Al vaglio, però, non ci sarebbero solo sconti ma anche le bollette a rate.
Da come possiamo vedere, le prime mosse sono iniziate. Il caro energia, però, non dà tregua. A tal proposito, si paventa l’ipotesi di contrastare il caro energia con l’ora legale su tutto l’anno. Un’ipotesi che sta prendendo sempre più piede e che potrebbe diventare realtà. In attesa di sapere come finità sull’ora legale, andiamo a vedere le possibili misure in soccorso di bar, ristoranti e piccoli esercizi commerciali.
Caro energia, in arrivo aiuti per bar e ristoranti: ecco quali sono
Con i continui rialzi, la possibilità che ci sia un blocco produttivo è davvero alta. Per questo motivo, lo Stato, tramite il decreto, ha messo in atto la proroga dei crediti d’imposta. Questa proroga si legherà alle aziende che hanno bisogno di tanto gas e tanta luce. La novità è che tale proroga potrebbe riguardare anche i piccoli esercizi commerciali.
Tale misura è al momento al 25% per le aziende energivore e del 15% per le società che segnano un consumo oltre i 16,5 chilowattora. La nuova misura potrebbe garantire degli sconti ai negozi che segnalano un consumo minimo di 4,5 chilowattora. In aggiunta, si pensa di mettere in campo un’aliquota comune e più alta al 25%. Il periodo di permanenza di tale misura dovrebbe essere fino alla fine dell’anno.
Un’altra regola che potrebbe prendere il via è quella del pagamento delle bollette a rate. La dilazione di sei mesi che varrebbe sia per il gas che per la luce darebbe respiro alle aziende. Permetterebbe a loro di pagare le bollette in maniera distribuita nel tempo.
Questa misura, però, potrebbe le imprese alla rinuncia della cassa integrazione scontata. Questa è molto simile alla cassa integrazione nata durante la pandemia. Verrebbe fuori nel momento di stop della produzione per le bollette. Al vaglio, in questo caso, è concedere la Cig ai settori manifatturieri che risultano essere maggiormente in difficoltà. Al momento sono stati individuati i settori dell’auto, agroindustria, ceramica, siderurgia e legno. Le due misure citate, quindi, sono alternative e vedremo quale sarà la decisione finale.