La questione del gas e dei relativi prezzi tiene banco. Nelle ultime settimane si è sempre più parlato del tetto al prezzo. Seguendo il modello iberico. Ma come funziona? Scopriamo tutti i dettagli.
Le cifre che si stanno susseguendo per quanto riguarda il gas e luce sono impressionanti. Rincari che stanno avvolgendo l’Europa in una nube di preoccupazione e tensione. Per questo motivo, i vari governi stanno sempre più a ragionare su come intervenire in vista dell’autunno.
La pressione causata dai rincari è sempre più alta. Una pressione che ha coinvolto sia le famiglie che le imprese. Cosa che non può non portare i vari Stati a ragionare su una soluzione immediata e precisa. Per questo motivo si è pensato, e si sta facendo sempre più spazio, al tetto al prezzo del gas. La proposta sarà presentata seguendo il modello messo in campo da Spagna e Portogallo.
La situazione è anche peggiorata negli ultimi giorni a causa di una decisione da Mosca. Ragione per cui, il modello iberico ha sicuramente destato tanta attenzione. Ma come funziona? Vediamo il suo processo e quali vantaggi farebbe scattare.
Tetto al prezzo del gas sulla scia del modello iberico? Ecco come funzionerebbe
Lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia ha portato ad una situazione attorno al gas davvero instabile. Per questo motivo, si è sempre fatta più insistente la voce sul tetto al prezzo. La proposta è stata spinta soprattutto dall’Italia e dalla Spagna. Quest’ultima, insieme al Portogallo, ha poi ottenuto il semaforo verde dall’Unione Europea.
Quanto messo in campo dai due Paesi iberici è per contrastare il costo sempre più alto dell’elettricità all’ingrosso. Cosa che porterebbe ad abbassare i costi di produzione delle varie centrali a combustibile fossile. La misura scadrà il prossimo giugno e il prezzo varierà in base al periodo. Di media, però, la cifra si limita a 50 euro per megawattora.
La differenza di prezzo tra il tetto e quello che acquistano le centrali viene coperto dalle famiglie con la spesa in bolletta. Oltre a loro c’è il “reddito di congestione“. Questo vede la rivendita alla Francia. Tale nazione, in merito a tale processo, ha visto salire a quattro volte in più le importazioni di elettricità nella nazionale spagnola.
Quali sono gli effetti?
Secondo gli ultimi dati, pare che gli effetti siano ben visibili. Nonostante l’aumento del prezzo della corrente elettrica, secondo Omia, società che gestisce la rete in Spagna, il prezzo rimane basso. Tale prezzo basso non si sarebbe mai potuto verificare senza il tetto.
Al discorso si aggiunge il fatto che, ad inizio settembre, la Spagna ha pagato 456 euro per l’elettricità. Senza il tetto la cifra sarebbe stata di 513 euro. Durante l’estate, invece, la Spagna ha risparmiato ben il 35%. Si pensi che l’Italia ha pagato, all’inizio di settembre, 661 euro. In sintesi, i benefici per Spagna e Portogallo ci sono. Dall’altra parte, non è ipotizzabile sapere cosa sarebbe potuto accadere se si fosse messo il price cap anche negli altri Paesi. Vedremo, dunque, se il tetto sarà applicato anche alle altre nazioni.