Ci sono situazioni e momenti in cui pannelli funzionari possono davvero non funzionare? Ecco tutti i dettagli.
Nell’ultimo periodo, vista la difficoltà della situazione energetica, causa la guerra in Ucraina, e il prezzo delle bollette che continua a lievitare e a salire, si è sentito parlare tantissimo di alternative proprio dal punto di vista energetico. Una tematica importante è senza alcun dubbio quello dei pannelli solari. Questi ultimi sono strumenti in grado di produrre energia pulita e da una fonte naturale, ossia il sole. Infatti è il calore di quest’ultimo che viene sfruttato per produrre l’energia necessaria per riscaldare l’acqua sanitaria o le abitazioni, arrivando a coprire fino al 70-80% del fabbisogno.
In realtà però molto spesso si è parlato del fatto come questi ultimi, in certe situazioni e con alcune temperature, possano persino non funzionare o comunque essere un po’ meno efficienti. Ma quanto c’è di vero in quest’affermazione e in questa critica? Non resta che entrare nello specifico e nel dettaglio della questione. La curiosità ovviamente non può non essere tantissima.
Prima di spiegare meglio alcune cose, va detto che è più o meno dall’inizio dell’anno che sono state promosse molte iniziative a favore degli impianti solari. In realtà però non è così semplice come può sembrare. In primis c’è infatti la problematica non da poco dei costi di investimento iniziali. Non a caso questi ultimi non sono accessibili e alla portata di tutti. Per di più non tutte le abitazioni sono adatte alla soluzione pannelli. E poi, come detto, in molti di quelli che li hanno installati dichiara che, in particolar modo alcuni casi, rendono meno di quello che dovrebbero. Ma è davvero così? E quali sono i motivi?
Insomma, al di là del risparmio che è a dir poco assicurato, specie in un periodo del genere, dove a dominare sono le difficoltà, sembra davvero che, stando ai pareri e agli analisi degli esperti, un pannello solare dia il meglio di sé con temperature non superiori ai 25 gradi. Quando si inizia a salire perde via via sempre più efficienza, più precisamente dello 0.5% in meno per ogni grado in più. Insomma, nel periodo estivo, soprattutto con il caldo con cui bisogna fare i conti negli ultimi anni, tutto ciò potrebbe rappresentare un problema. Non vi è dubbio che questo possa portare a un ragionamento e a una riflessione. Riflessione che non può non portare a un compromesso tra il risparmio e quella che comunque è l’efficienza prestazionale. Il giudizio finale però non può non spettare a chi è professionista e a chi lavora nel settore.
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