Inflazione, un problema mondiale: in alcuni casi la situazione è allarmante

Con l’arrivo della pandemia, l’inflazione è cresciuta oltre ogni misura. Una crescita che ha coinvolto tutto il mondo. Solo l’Italia ha visto crescere il proprio indicatore di venti volte. Ecco la situazione.

L’economia mondiale, complice anche la pandemia, sta vivendo un periodo molto complesso e instabile. Un crollo verticale che sta mettendo in seria difficoltà sia le persone che gli Stati. L’inflazione, a tal proposito, ha toccato numeri davvero molto alti. Gli stessi che non accennano a calare.

Inflazione
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Gli aumenti dei prezzi sono sotto gli occhi di tutti. Aumenti sempre più pesanti e che non permette ai consumatori di assurgere alla posizione di tranquillità. I rialzi sono stati protagonisti praticamente in tutti i settori possibili. In parte tale evoluzione è stata dovuta per recenti avvenimenti storici. Mentre dall’altra parte, qualcuno ha approfittato della situazione.

Per le famiglie italiane la situazione è davvero molto complessa. La crescita dell’inflazione è da record. Cosa che porta l’aumento su qualsiasi prodotto. Un record che, però, riguarda tutto il mondo e che ci viene esposto dal report, come riportato da Focus, del Pew Research Center. Il report si lega alle informazioni raccolte dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nel documento si spiega come l’inflazione abbia assunto un comportamento ascendente. Prima nei mesi iniziali della pandemia e poi ad inizio 2021.

Inflazione, i numeri sono da record: il report

I numeri che riguardano l’inflazione sono davvero molto alti. Dal report emerge che su 44 economie, 37 hanno raddoppiato il proprio tasso nei primi 4 mesi del 2022. Mentre in 16 Paesi il tasso è addirittura quadruplicato. Tra questi Paesi c’è l’Italia. Nel belpaese, l’inflazione è aumentata, rispetto al 2020, di circa venti volte. Passando cosi da uno 0,29% ad un 5,67%.

Prima dell’Italia, si segnalano Paesi come Israele che ha visto il tasso di inflazione crescere di venticinque volte. Il passaggio in questo caso è da uno 0,13% fino ad un 3,36%. Troviamo poi la Grecia che è passata dallo 0,36% del 2020 ed è arrivata, nel 2022, a toccare il 7,44%.

L’andamento generale è stato prima ribasso con l’inizio della pandemia e poi al rialzo. Tale atteggiamento non è stato assunto da tutti i paesi. In alcuni casi, l’inflazione ha seguito un’altra strada. L’esempio lampante è la Russia. La nazione russa ha visto subito crescere i tassi con la pandemia per poi vedere dati altissimi dopo il conflitto con l’Ucraina. In Indonesia, invece, dopo il crollo prima del Covid, il tasso ha toccato numeri bassi.

Stesso discorso per il Giappone che continua ad avere l’inflazione molto bassa. Alla fine del 2021 c’è stato un crollo importante dopo l’aumento avuto durante la pandemia. In questo momento, il tasso segnala un 2,6%. La situazione, quindi, è davvero complessa per molte nazioni. Secondo un report provvisorio dell’OECD, pare che vari Paesi si legheranno ad un certo rialzo dell’inflazione.

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