La politica è sempre in movimento per attuare dei piani per il risparmio dell’energia e del gas. Un paese in particolare ha messo in campo un razionamento in vista del prossimo inverno.
La situazione che riguarda energia e gas si fa sempre più complicata. Sia la politica italiana che quella estera stanno cercando di mettere in campo dei piani che non incidano troppo sulla popolazione. Cosa molto complicata visto l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina.
Ci sono tanti scenari che poi possono verificarsi in questo inverno. Uno dei peggiori riguarda il razionamento dell’energia. Al momento, questo appare lontano da noi ma un paese ha già messo in campo la sua idea. Anche a seguito della chiusura dei rubinetti da Mosca del gasdotto Nord Stream 1.
Gli aumenti dei prezzi su gas e luce sono sicuramente un deciso problema. Non solo per le famiglie ma anche per le aziende. Addirittura, il caro energia può portare al licenziamento. Una misura che potrebbe sorprendere ma che, in alcuni casi, si verifica. Come si è verificato il razionamento di questo elemento. Questo è stato impostato in Francia e vedrebbe il razionamento per circa due ore.
Francia, razionamento dell’energia: i dettagli del piano
In Italia, l’attuale situazione porta ad aumenti davvero molto profondi. In Francia, invece, la premier ha comunicato alla popolazione la necessità di staccare la corrente a rotazione. L’annuncio di Elisabeth Borne parla di circa due ore al giorno. Il motivo, però, non è solo da ricondurre alla chiusura del gasdotto russo. ma anche all’operatore transalpino Engie.
Il gestore di energia, infatti, ha comunicato di aver ricevuto una comunicazione da Gazprom. Nella comunicazione si segnalava la sospensione della fornitura del gas. Cosa che avverrà proprio dal primo settembre. Una sospensione che si estenderà fino a quando non ci sarà il completamento di tutte le forniture precedentemente concesse. A quanto pare, la società russa lamenta la totale mancanza di rispetto in riferimento ad alcune clausole.
Ad aggravare il problema è la manutenzione che si sta effettuando su metà dei rettori nucleari. Una manutenzione che ha portato alla chiusura momentanea delle fabbriche. In caso di normalità, la manutenzione non avrebbe avuto effetto. In questo periodo di crisi, invece, si sente in maniera molto importante. Anche perché la Francia è legata all’energia nucleare per fornire energia.
Da come vediamo, la situazione francese è diversa da quella italiana. Il belpaese, in un certo senso, vede con fare più allarmante la questione del gas rispetto all’energia. Al di là di tale scenario, i prezzi sono aumentati per i due Paesi. Questo può portare secondo alcune associazioni, alla chiusura di 120 mila aziende tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2023. Chiusure che porterebbe tantissimi lavoratori a perdere il proprio posto.
Naturalmente, la politica che scende in campo per tutto è quella del risparmio. Sul caro energia bisogna fare attenzione ad un elettrodomestico. Non utilizzarlo porta a risparmiare davvero molti soldi in bolletta. Piccoli accorgimenti che, magari, possono essere davvero utili.