Nel 2022 grandi cambiamenti per la Ducati Motogp Desmododici, pronta a dominare le piste di MotoGP con un inaspettato ritorno al passato.
Il team ufficiale Ducati MotoGP ha iniziato la stagione 2022 non proprio con nuovo motore, come tutti si attendevano, ma invece con una versione modificata del motore dell’anno scorso, dopo che un inatteso cambio di direzione è stato imposto solo poche ore prima dell’inizio del nuovo motomondiale.
A volerlo è stata non solo la direzione generale del team di Borgo Panigale, ma in particolare il pilota principe e leader della storica moto italiana, ovvero il 25enne Francesco Bagnaia, protagonista di uno straordinario inizio di motomondiale e oggi sorprendentemente terzo nella graduatoria generale della classe regina, dietro il francese Quartararo e dietro lo spagnolo Espargaro.
Bagnaia aveva da subito reso nota la sua antipatia per il nuovo motore sin dai primi test pre-stagionali a Sepang, con una mancanza di feeling soprattutto a causa di difetti nell’accelerazione iniziale della moto.
Con la prestigiosa casa motociclistica italiana che vede, nel 2022, la sua migliore speranza di piazzamento in classifica dai lontani tempi di Casey Stoner nel 2007, con il desiderio neanche troppo recondito di alzare il titolo di un campionato piloti (a proposito conosci la velocità media di una moto della classe Motogp?), grazie in gran parte alla splendida conclusione della scorsa stagione di Bagnaia, alla fine la Ducati ha ceduto alle richieste dei suoi piloti. Per questa ragione ha fatto una drammatica “inversione di marcia”, poco prima dell’inizio del campionato.
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La moto è oggi una specie di versione ibrida che i piloti ufficiali prediligono in termini di erogazione di potenza.
Per il team non si tratta di un ritorno completo al motore da corsa del 2021, ma piuttosto il passaggio ad una specifica ibrida utilizzata per la prima volta ai test di Jerez di fine stagione.
Questo motore è un miglioramento modificato del vecchio motore, che è essenzialmente il motore 2020 invariato.
La mossa audace di seguire la direzione scelta da Bagnaia è un segno di quanto la squadra abbia riposto in lui la sua fiducia per questa stagione. Ed ecco quindi la decisione di invertire la strategia iniziale per tranquillizzarlo molto.
Un segnale che ora è il pilota numero uno all’interno della squadra di Borgo Panigale.
Ma la novità non era tanto che la Ducati fosse tornata a un design del motore “evolutivo”, più vicino al pacchetto collaudato dell’anno scorso – anche se quanto è accaduto è stata comunque una vera e propria sorpresa.
Ampiamente indicata per essere la moto più potente della griglia (parlare di 300 cv è forse esagerato, anche se non lontano dalla verità reale), la Ducati Desmosedici è anche una delle moto più avanzate oggi presenti in MotoGP quando si parla di sviluppo aerodinamico.
La Rossa Ducati ha anche fatto passi da gigante sulle sue debolezze nel corso degli anni. L’handling, ovvero la manovrabilità, continua a essere una lamentela dei piloti ma la questione è sicuramente meno complessa e più risolvibile di prima.