La pensione di reversibilità corre in supporto a chi ha dei seri problemi di reddito. Solo una quota del defunto può essere erogata ma questa può vedere la sua interruzione. Ecco perché.
Tra le tante misure pensionistiche c’è quella della reversibilità. In questo caso, la quota della pensione di un defunto viene data al coniuge. In altri e particolari casi questa quota viene data ad un altro parente. A patto, però, che ci siano dei seri problemi di reddito e patrimonio.
La pensione di reversibilità non può essere concessa a tutti. Questa entra in gioco solo se ci sono seri problemi economici. Se l’altra persona non ha nessun problema, l’accesso a tale misura non è permesso. Cosa che va assolutamente considerata sia al momento della presentazione della richiesta sia quando viene erogata dall’INPS.
Sulla pensione di reversibilità è giusto segnalare degli aumenti in arrivo. Tale decisione porta ad uno stop alle decurtazioni. In questo caso, invece, ci può essere la revoca della pensione. Tale risvolto non deve sorprendere perché non è raro perdere la pensione dopo i controlli. La perdita è dettata, inoltre, da tantissimi motivi.
Quando questa pensione viene assegnata non sempre poi resta al beneficiario. Tale discorso vale sia per la reversibilità che per quella indiretta. Quindi nel caso di un pensionato oppure di un lavoratore che era iscritto alla cassa previdenziale. Ragion per cui, l’Istituto come concede la pensione può anche revocarla. Prima di arrivare alla revoca definita ci sono dei passaggi che si segnalano.
Il primo passaggio è quello della riduzione del totale. La misura si collega al reddito, quindi in base a questo indicatore viene prima tagliata e poi revocata. Visto che si parla di reddito partiamo dalla soglia minima che è pari a 525,38 euro ogni mese. La misura che è concessa al beneficiario è del 60% in riferimento alla pensione del defunto. Il reddito, per ricevere la pensione di reversibilità, non deve essere oltre tre volte il trattamento minimo. Nel caso si assiste ad una riduzione del 25%.
Il taglio arriva al 40% se il beneficiario ha redditi fino a quattro volte il trattamento ma può arrivare al 50% se i redditi sono ancora più alti. Oltre al taglio c’è la revoca. Questa pensione è contributiva quindi spetta all’altra parte ma può subire una revoca. Ad esempio, se il beneficiario si sposa nuovamente.
Se invece la reversibilità è assegnata ai figli minori, la revoca scatta nel momento della maggiore età. Se invece hanno goduto di tale diritto in quanto studenti, lo perdono se abbandonano gli studi. In sintesi, la perdita di tale diritto avviene quando si assiste alla scomparsa di quel requisito che ha permesso l’accesso. Per questo motivo, le situazioni sono davvero tante.
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