Le elezioni politiche 2022 portano con sé una serie di dubbi e quesiti che molti italiani si fanno. Tra questi che cosa potrebbe succedere se nessuno va a votare: ecco i possibili scenari che si possono venire a creare.
Capita ogni volta che ci sono le elezioni che un cittadino si chiede chi votare tra i due schieramenti politici, cercando di trovare nel programma un punto vicino alle proprie idee. Il cittadino responsabile esce di casa e vota, anche se non convinto al cento per cento. A volte però accade che il cittadino scoraggiato decida di non recarsi alle urne. Ma che cosa succederebbe se tutti quanti ragionassero così?
Che cosa succede se nessuno va a votare il 25 settembre? Probabilmente dovremmo iniziare il discorso nel dire una cosa ovvia: matematicamente, non è assolutamente possibile che questo scenario possa accadere. Le probabilità che quasi 60 milioni di italiani scelgano di rimanere a casa il giorno delle elezioni politiche 2022 sono vicine allo zero, anche se ci fosse un boicottaggio elettorale diffuso, organizzato ed estremamente popolare.
Nonostante ciò, è bene sottolineare che l’assenteismo è uno dei problemi politici più imperanti e consistenti che ci sono in Italia. Un fenomeno che negli anni è cambiato a seconda dello scenario storico. Ma, come sottolinea Money.it, dal 1979 il dato è andato crescendo dove la volontà degli italiani di non andare alle urne è cresciuta. C’è chi lo fa per ‘protesta politica’ e chi invece per ‘ignoranza’.
Elezioni politiche 2022 assenteismo: ecco cosa succede se nessuno vota
Alcune persone possono essere spinte a non votare anche perché non si sentono rappresentati. Questo è soprattutto il caso dei giovani che decidono di non recarsi alle urne, anche se per la prima volta possono votare per il Senato anche gli under 25. Tuttavia, in caso si dovesse verificare un astensionismo elevato, dove la maggioranza della popolazione non vota, è bene sapere che il Parlamento si forma lo stesso.
In poche parole: se la maggioranza delle persone non vota il Paese avrà ugualmente nuovi rappresentati in Camera e Senato. Tuttavia, una scelta di questo tipo potrebbe essere scellerata ai fini governativi e quindi della nazione. Questo perché la stabilità del Paese sarebbe precaria. Oltre al fatto che l’astensionismo attivo, e quindi di protesta, provocherebbe scioperi e malcontento generale.
Uno scenario del genere non solo minaccerebbe la stabilità di governo, ma potrebbe spingere il Presidente della Repubblica a sciogliere le camere in anticipo e far tornare alle urne gli italiani. Diverso il caso in cui gli italiani non voterebbero a causa di insoddisfazione e sfiducia nelle istituzioni, dove la politica dovrebbe intervenire per riportare tranquillità.
Per uno scenario in cui nessun italiano decida di votare, ci dovrebbe essere un gigantesco disastro che impedisca lo svolgimento delle elezioni. Oppure un colpo di stato dove venga occupato il Parlamento o Palazzo Chigi annulli tutto. In altre parole, se letteralmente nessuno vota, abbiamo problemi molto più grandi di una maggioranza altalenante.