Le preoccupazioni che arrivano da Mosca hanno fatto alzare il prezzo del gas del 20%. La situazione si fa sempre più difficile e in attesa del nuovo governo avanza l’idea lockdown. Si tornerà alle chiusure?
Il conflitto innescato da Russia e Ucraina ha portato un altro problema al mondo e all’Italia: quello del gas. Dal 25 settembre, ci potrebbero essere nuove e pesantissime decisioni sulla gestione di questo elemento. Un piano di razionamento invernale che potrebbe portare anche a delle chiusure.
I prezzi attorno al gas stanno rendendo lo scenario davvero complesso. Solo ad Amsterdam, questo elemento viene tratta ad un prezzo di circa 300 euro per MWh. Di fatto, una cifra che ha segnalato un aumento del 20%. Con i problemi segnalati in Russia, ci potrebbe essere la possibilità che il 3 settembre non riparta la fornitura solita.
Già solo l’esempio olandese ci fa capire come la situazione si stia sempre più facendo difficile. Il governo corre ai ripari ma potrebbe farlo con decisioni molto dure. Come, a tal proposito, i termosifoni spenti a scuola. Così da arginare gli aumenti delle bollette. Da queste idee possiamo capire come l’inverno potrebbe rappresentare un serio problema. Ma vediamo anche come si stanno muovendo in altre parti dell’Europa.
Gas, il prezzo aumento sempre di più: così si muove l’Europa
La situazione in Europa non è facile. In Germania si è segnalato un prezzo di 703 euro per MWh sul contratto energetico. Mentre in Francia, nonostante il nucleare, si è toccati gli 810 per MWh. Prezzi altissimi che sta portando dei vantaggi a EdF che sta vendendo il gas all’estero a prezzi molto alti.
Dai numeri di ricerche di Google si è notato un grande interesse per il riscaldamento a legna. In Austria sembri stia mancando sempre di più il pallet. Mentre in Svizzera, al quotidiano Blick, Fredy Fassler ha parlato di scenari estremi che si potrebbero verificare. Quindi, i razionamenti necessitano della dovuta preparazione. Cosa che potrebbe mettere a rischio l’ordine pubblico dato che il rischio, sempre secondo il presidente della Conferenza dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia, è il blackout.
Data la situazione in altri paesi europei, ci si chiede quale siano le prospettive per il nostro paese. Al di là di chi salirà al governo, l’Italia ha casse che sono pressoché vuote e un debito pubblico sempre più alto. Queste condizioni, di certo, non faranno tendere la mano alla Bce. In caso di situazione fuori controllo si potrà verificare una sorta di Mes mascherato, il TPI.
Insomma, il tutto è in divenire ma tra le opzioni ci può essere anche il lockdown. Soprattutto senza aiuti esterni. Così da avere un risparmio su un’ampia portata. Anche se, come possiamo immaginare, tale scenario sarebbe solo l’ultima opzione presa in considerazione. Vedremo, dunque, l’evoluzione di tale questione. Di certo, sempre di più sono convinti che sarà un inverno, per tutti, molto duro.