Pare giunta una svolta per il bonus 200 euro per lavoratori autonomi e liberi professionisti. La parola fine è stata messa dalla pubblicazione del decreto. Andiamo a vedere i dettagli.
Fin dalla sua prima messa in atto, il bonus 200 euro ha fatto discutere per alcune categorie di lavoratori escluse. Dopo qualche settimana, però, sembra pronto per legarsi anche ai lavoratori autonomi e liberi professionisti. Questo è quanto deciso dal decreto del ministero del Lavoro. Un decreto che spiega anche i criteri e gli importi.
L’argomento delle partite IVA in riferimento al bonus 200 euro era molto sentito. Ora, però, pare si sia giunti ad una svolta. Il ministro Orlando, infatti, ha posto la firma sull’emendamento che da il via all’indennità una tantum per questa categoria di lavoratori. Un’estensione di tale incentivo innescata dal decreto Aiuti bis.
Il mondo delle partite IVA sta leggermente cambiando. Dal primo luglio, a tal proposito, molte partite IVA hanno dovuto modificare alcune regole. Novità che fanno capire come la politica sia attenta a tutti gli ambiti. Adesso, anche per loro ci sarà questa misura tanto discussa negli ultimi mesi. Andiamo a vedere nei dettagli il decreto emanato dal ministero del Lavoro.
Bonus 200 euro anche per gli autonomi e liberi professionisti: i dettagli
La firma sul provvedimento da parte del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali è arrivata. Tale decreto segnala da direzione per la concessione dell’indennità già messa in atto dal decreto Aiuti. Con il via libera si sono stanziati 500 milioni di euro che dovranno a sostenere il fondo per il sostegno del potere d’acquisto di questo tipo di lavoratori.
Se il decreto aiuti aveva dato lo stanziamento delle risorse, il problema è che queste risultarono insufficienti. Il governo avrebbe voluto già attuare questa misura dall’inizio ma non ha potuto perché quanto stanziato non bastava a dare vita all’incentivo per gli autonomi. Con questo nuovo decreto, invece, si hanno a disposizione altri 100 milioni di euro.
Tale incentivo riguarda i lavoratori autonomi che sono iscritti alla gestione previdenziale dell’INPS. Oppure agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza. In questo caso si fa riferimento al decreto 30 giugno 1994 numero 509 e a quello del 10 febbraio 1996 numero 103.
Per chiunque fosse interessato a ricevere tale bonus dovrà fare riferimento all’ente di previdenza a cui è iscritto. Al momento, però, non sono ancora chiare le indicazioni per fare richiesta. Ragion per cui, prima di fare domanda bisogna aspettare tutte le istruzioni che verranno poi pubblicate dall’ente di riferimento.
In ultima battuta, il bonus viene erogato in base a quanto si è dichiarato. Si ricordi che il reddito non deve superare i 35 mila euro lordi. Dopo l’erogazione, l’ente procederà alla dovuta verifica in relazione a quanto dimostrato per ricevere il bonus. Insomma, non resta che attendere alcune settimane e, con ogni probabilità, anche le partite IVA avranno accesso a questo bonus.