Pagare il canone Rai è un onere che aspetta a tutti ed ha un costo fisso che si paga insieme alla bolletta elettrica. Ma nel 2023, per chi vuole, questa cosa potrebbe cambiare.
Il servizio pubblico sappiamo bene che si paga. In questi anni abbiamo visto diversi modi in cui è stato possibile farlo e adesso la modalità potrebbe cambiare un’altra volta. Si tratta di una misura europea per rispettare le direttive europee che partiranno dal prossimo anno e coinvolgeranno tutti i cittadini.
La crisi di governo e le conseguenti dimissioni di Draghi hanno generato un fermo in merito all’iter delle riforme. Una situazione politica che potrebbe essere una mazzata per gli italiani da un punto di vista economico, più di quanto già lo sia. Tanti rinvii ci sono stati, con questioni che sono rimaste in standby, compreso il canone Rai.
C’è grande incertezza sul pagamento della tassa. Sappiamo solo che nel 2023 il canone dovrebbe slegarsi dalla bolletta elettrica. Si tratta di una misura in merito alle direttive europee, dove tutte le famiglie che hanno la tv in casa devono versare il contributo ma in modalità diverse rispetto a quanto fatto in questi ultimi anni. In pratica, la tassa non sarà più addebitata nella bolletta. Ma allora come pagare?
Canore Rai, come pagare nel 2023: le ipotesi più accreditate
La confusione della crisi di governo e la campagna elettorale di mezzo non sta facendo comprendere bene alcune dinamiche. Compreso il pagamento del canone Rai. In tanti si chiedono come sarà possibile pagare la tassa nel 2023, visto che non sarà più presente nella bolletta elettrica. Fino a questo momento sono state poste sul piatto diverse ipotesi.
La prima ipotesi è un ritorno al passato. In pratica si potrebbe tornare a pagare l’abbonamento Tv come si faceva prima. In pratica con il vecchio bollettino postale, anche se in tanti ricorderanno che questa formula non ha debellato l’evasione fiscale, anzi. Per questo motivo potrebbe essere esclusa dal nuovo esecutivo che nascerà il prossimo 25 settembre con le elezioni politiche.
La seconda ipotesi più accreditata e contro l’evasione è il pagamento con formula tracciabile. Ad esempio si potrebbe provare ad inserire il pagamento del canone all’interno della dichiarazione dei redditi. In pratica sul modello 730 che ogni anni le famiglie inviato all’Agenzia delle Entrate.
Un’altra ipotesi accreditata è quella che vede l’abolizione del canone Rai nel 2023. È un po’ più complicata come cose, visto che servirebbero le coperture finanziarie o una revisione strutturata sul finanziamento della tv pubblica.
In ultimo, tra le novità sul tavolo, c’è anche quella in merito al passaggio di gestione dell’imposta dallo stato alle regioni. In pratica come si procede con il pagamento del bollo dell’auto, così potrebbe essere anche per il canone televisivo.