I taxi, così come molte altre attività, hanno l’obbligo di avere il Pos. Ma in molti non sanno se i tassisti possono rifiutare il pagamento con il dispositivo elettronico oppure no. Facciamo luce sulla questione.
L’uso dei metodi di pagamento digitali è in aumento poiché i consumatori cercano modi più semplici e convenienti per spendere soldi. È stato rivelato che entro il 2025, il 25% delle transazioni senza contanti nel mondo sarà costituito da pagamenti istantanei e moneta elettronica, con un aumento di circa il 15% rispetto all’anno precedente. E anche i governi stanno aiutando a stimolare la crescita dei pagamenti digitali.
Lo scorso 30 giugno è scattato l’obbligo del Pos per tutte le attività, così come per gli artigiani, commercianti e professionisti. Una decisione che ha alimentato le discussioni e le divisioni tra i cittadini: c’è chi è contrario e chi invece è stato favorevole a questa novità. Anche se il vespaio di polemiche e l’elenco di aspetti negativi continua a non diminuire, sottolineando che si tratta di un argomento davvero delicato.
Non tutti sanno, ma l’obbligo Pos sui Taxi è una misura governativa non recente, ma che c’è dal 2012, quando ancora al governo c’era Monti. Ma a differenza di oggi, non c’erano alcune misure sanzionatorie. Questo nemmeno dal 2020 quando la misura governativa fu rinforzata. Le cose sono cambiate quando è stata emanato il decreto-legge 36/2022. Vediamo se i tassisti possono rifiutarsi e che cosa succede se lo fanno.
Obbligo Pos sui Taxi: ecco cosa succede se rifiutano il pagamento elettronico
Da pochi mesi sono state introdotte le nuove regole per il Pos, queste riguardano tutte le categorie e tutte le attività. Questo perché il governo si sta concentrando sulla creazione di una solida economia senza contanti a causa dei suoi numerosi vantaggi e debellare il fenomeno dell’evasione fiscale. Un decreto entrato in vigore dal 30 giugno 2022 e prevede l’obbligo del Pos in tutti i Taxi.
Questo vuol dire che i tassisti non possono rifiutare i pagamenti digitali e con le carte di credito. Se decidono di non usare un dispositivo elettronico, perché non ce l’hanno o non funzionante possono rincorrere in multe. La sanzione fissa è pari a 30 euro. Ma ci sono anche delle variabili. Le misure variabili dipendono dalla transazione negata al consumatore che equivale al 4%.
In poche parole, bisogna sapere che la sanzione fissa è di 30 euro più il 4% dell’operazione che è stata rifiutata. Uno scenario che lascia pochi dubbi: tutti devono avere il Pos e non hanno più scuse, altrimenti si rischia di incorrere a multe continue se non si accettano i pagamenti con Pos.
I pagamenti senza contanti aiutano a mantenere un registro dettagliato delle transazioni, a migliorare la facilità di conduzione degli affari e a prevenire i reati legati al denaro. Aiutano a frenare il denaro nero, migliorare l’esperienza dell’utente negli acquisti e nelle transazioni online e consentono una maggiore trasparenza nelle transazioni e nelle operazioni commerciali, riducendo così l’incidenza dell’evasione fiscale e del riciclaggio di denaro.