Tra qualche mese ci sarà un importante aumento delle pensioni sostenuto dal decreto Aiuti bis. La misura, però, non riguarderà tutti ma ci saranno alcuni pensionati esclusi. Ecco di chi si tratta.
Il tema delle pensioni è sempre prioritario nell’agenda politica. Tanti pensionati, infatti, hanno subito particolarmente questo periodo. Anche se, come ben sappiamo, molte pensioni sono da sempre risultate essere basse. Grazie al decreto Aiuti bis, però, alcune situazioni potrebbero cambiare a seguito di un aumento.
Nonostante il governo uscente, l’esecutiva continua a mettere in atto manovre che erano già in corso. Prossimamente ci sarà la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Aiuti bis. Uno dei punti più importanti della misura sarà l’anticipo della rivalutazione. Come detto, però, ci saranno degli esclusi da tale misura.
In queste settimane si è parlato molto degli aumenti in pensione. L’aspetto più importante che porterebbe all’aumento delle pensioni sarebbe la rivalutazione. Un rialzo derivato dall’andamento dei prezzi. Cosa che accade ogni anno per fronteggiare la perdita del potere d’acquisto. Di solito, tale revisione avviene all’inizio del nuovo anno. Questa volta, invece, c’è l’anticipo della rivalutazione ma che non coinvolgerà tutti i pensionati.
Pensioni, anticipo della rivalutazione: non sarà per tutti
Data la situazione, per alcuni, di emergenza il governo ha deciso di anticipare una misura che sarebbe partita a gennaio 2023. La rivalutazione, però, vedrà in atto una percentuale del 2%, quindi parziale. La previsione parla di un tasso previsto dell’8%. Allo stesso tempo, c’è il riconoscimento dello 0,2%. Questo nasce dalla differenza del tasso provvisorio stabilito ora che ammonta all’1,7% e quello definitivo. In questo caso risulta essere, secondo l’Istat, di 1,9%.
Per tantissime persone, l’aumento ci sarà. Gli esclusi da questa soluzione sono i cittadini che ricevono l’assegno sociale e la pensione di invalidità. Caso molto particolare perché la rivalutazione riguarda anche sia i trattamenti assistenziali che quelli previdenziali. In questo caso non è stato così e l’aumento riguarderà solo chi percepisce dalle forme di previdenza pubbliche obbligatorie.
La decisione di anticipare il tutto di 3 mesi, però, ha fatto storcere il naso. Questo perché, almeno inizialmente, si pensava ad un anticipo di 6 mesi. Cosa smentita dallo stesso Draghi in conferenza stampa. Lo stesso Premier ha confermato che la misura riguarderà solo gli ultimi 3 mesi del 2022. Tale decisione, come detto, non è piaciuta perché l’aumento sarà più basso rispetto a quanto sarebbe stato con una rivalutazione anticipata di 6 mesi.
Non solo i pensionati ma anche i sindacati si sono definiti insoddisfatti dalla decisione. Insoddisfazione che non riguarda solo le pensioni ma anche gli aumenti degli stipendi. In questo caso, i sindacati hanno reputato l’aumento concesso al di sotto delle aspettative. Dunque, il decreto Aiuti bis pare che stia generando qualche polemica e vedremo se cambierà o meno qualcosa.