L’argomento Covid non è andato in archivio. I numeri estivi hanno lasciato il segno e, a seguito della variante Centaurus, la preoccupazione per l’inverno è elevata. Secondo un esperto ci potrebbe essere una nuova ondata.
I numeri di questa estate in tema Covid hanno decisamente sorpreso. Fin dall’inizio della pandemia, a tal proposito, si era sempre sottolineato come l’estate permettesse numeri più bassi. Cosa che, però, questa stagione è stata ampiamente smentita con numeri che hanno fatto preoccupare. Come fanno preoccupare i mesi invernali, soprattutto con la nuova variante.
In queste settimane abbiamo parlato tanto della variante Omicron 5. Una variante che ha messo in serissima difficoltà sia la politica che la popolazione. Questo perché, come ben sappiamo, la variante ha segnato un tasso di contagiosità davvero molto alto. Cosa che ha portato dei numeri davvero molto alti.
A far preoccupare ulteriormente in relazione a Omicron 5 è stata la segnalazione di due sintomi. Questi si verificherebbero anche dopo esser guariti. Ora, però, pare che stia prendendo sempre più piede la variante Centaurus. Questa, secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, potrebbe rappresentare un serio problema ad ottobre. A tal proposito si parlerebbe di nuova ondata. Ecco come stanno le cose.
Covid, variante Centaurus: nuova ondata ad ottobre?
I numeri, nei mesi più freddi, tendono molto spesso ad alzarsi. Ormai, da qualche anno, tale scenario non sorprende più di tanto. Anche perché tra lavori, scuola e altre attività le persone sono più a contatto. In merito alla scuola, l’Europa, ha diffuso nuovi obblighi. Dopo i numeri estivi quest’anno, però, la preoccupazione è ancora più alta. Questo perché sia Omicron 5 che Centaurus sono risultate essere decisamente più contagiose.
A sottolineare tale possibilità ci ha pensato Matteo Bassetti. Gli esperti si sono divisi ma Bassetti ha sottolineato la possibilità di una nuova ondata. Da sottolineare, numeri alla mano, che la variante odierna ha creato più positivi ma è stata decisamente meno letale. Soprattutto in ambito di patologia grave e conseguente ricovero in terapia intensiva.
La maggior parte degli esperti, però, sono concordi sulla possibilità di una nuova ondata. La spaccatura al loro interno si lega ai pericoli che tale variante possa innescare. Per questo motivo, la politica e gli esperti spingono per la vaccinazione. Soprattutto per le persone che hanno superato i 60 anni e i soggetti fragili. La campagna vaccinale, però, non è ancora partita quindi bisogna prestare ancora più attenzione del solito.
La variante Centaurus non va a superare il vaccino. Ragion per cui, chi lo fa ha un’importante barriera difensiva. Diverso il discorso per le persone fragili. Per loro va concessa ancora più copertura per non farsi superare dal virus. La copertura in tema di vaccini, però, è bassa e questo rischia di essere un serio problema.