Un duro colpo per tutto l’ambiente delle due ruote e della MotoGP. E’ venuto a mancare un grande interprete della storia del Motomondiale.
Le corse motociclistiche appassionano milioni di spettatori in tutto il mondo. I centauri sono sempre stati visti, nella cultura popolare, come degli eroi da prendere a modello. Chi si avvicina al motociclismo, lo fa anche per emulare i grandi interpreti che sono stati in grado di trasmettere forti emozioni. In Italia abbiamo avuto alcuni tra i più grandi campioni della storia del Motomondiale. Giacomo Agostini, ancora oggi, è il rider con più titoli mondiali nella storia delle due ruote.
Nei tempi moderni, i ragazzi sono cresciuti con dei simboli come Max Biaggi, Loris Capirossi e Valentino Rossi. Campioni che hanno scritto pagine indelebili nelle varie classi del Motomondiale. In MotoGP il pubblico italiano ha potuto ammirare le gesta in pista del Dottore, ritiratosi a fine 2021, che hanno infiammato le domeniche degli italiani per un quarto di secolo. Ancora prima Biaggi in 250 e Capirossi in 125 hanno distrutto numerosi record. Loris rimane, ancora oggi, il campione 125 più giovane nella storia, a soli 17 anni e 165 giorni. I mondiali di Biaggi con l’Aprilia hanno avvicinato un intero popolo alla guida della mitica RS. In base alle diverse epoche, c’è sempre stato un fenomeno di riferimento.
Negli ultimi dieci anni Marc Marquez è diventato, di diritto, una leggenda. Ora la sfida mondiale della top class vede protagonisti Fabio Quartararo, Aleix Espargaró e Pecco Bagnaia. Arrivare a sfidare i top rider al mondo ha sempre rappresentato un sogno per gli appassionati di due ruote. Tra questi c’era, negli anni ’70 e ‘80, un giovane tedesco, Gunter “Schirni” Schirnhofer, morto in questi giorni all’età di 74 anni. L’ex centauro aveva desiderato così tanto arrivare a correre in pista che aveva fatto così tanti sacrifici e un percorso molto lungo per arrivare a coronare il suo sogno. In passato, esattamente come oggi, solo i migliori piloti avevano la possibilità di arrivare in alto.
Il rischio della vita era molto più elevato all’epoca. Negli anni di Schirnhofer era molto facile incorrere in un errore fatale. Il pilota tedesco ha corso nel campionato del mondo di motociclismo tra il 1972 e il 1989. Una carriera lunghissima, iniziata non senza difficoltà. Il tedesco ereditò la passione dei motori dal padre. Gunter si trasferì da Friburgo a Weil am Rhein perché suo padre lavorava nelle ferrovie. Il giovane visse a lungo nella cittadina del Baden con circa 30.000 abitanti nell’estremo sud-ovest della Germania, direttamente nel triangolo di confine tra Germania, Svizzera e Francia. Dopo aver svolto il ruolo di macchinista in una realtà locale, Schirnhofer seguì Hans Marx, in qualità di meccanico nelle competizioni motociclistiche.
MotoGP in lutto per la scomparsa dell’ex pilota
Gunter “Schirni” Schirnhofer cominciò con l’avvitare bulloni, ma ben presto manifestò il desiderio di correre lui stesso in pista. Essendosi inserito nell’ambiente, riuscì a trovare il modo di partecipare alla sua prima gara da professionista nel 1967 sull’Avus di Berlino. Il suo sogno si avverò e da allora niente e nessuno fu in grado di ostacolare la carriera motociclistica del giovane. Schirnhofer gareggiò per i primi due anni del suo percorso professionale con una licenza svizzera perché viveva proprio vicino al confine, come ha riportato il quotidiano Marktgräfler Tagblatt. Alcune tragedie sono davvero imprevedibili. Questo lutto nello sport ha commosso il mondo. Inoltre, qualche settimana fa, è stato trovato morto in albergo un giovane ex atleta.
Gunter portò la Kreidler 50cc al secondo posto assoluto nel campionato svizzero. In carriera vinse la super classica di Hockenheim e allo stesso tempo divenne campione europeo nella nuova classe 80cc, che prese il posto della classe 50cc nel Campionato del Mondo 1984. Nella città di Weil am Rhein Gunter divenne un idolo assoluto. Fu votato sportivo dell’anno a Weil. Schirnhofer è sempre stato affabile con tutti e un grande amico del quattro volte campione del mondo Stefan Dörflinger, nato nella Foresta Nera tedesca e vissuto a Basilea. “Ho comprato la mia prima moto da corsa da Schirni”, ha raccontato Stefan Dörflinger.
Nel Campionato Europeo 80cc, Schirnhofer chiuse quarto nel 1987. Quando la classe 80cc fu rimossa dal programma nel 1989, Günter Schirnhofer abbandonò le corse. Proprio come da ragazzino, per approfondire la sua passione sfrenata per le due ruote, dopo il ritiro, Gunter ha seguito dal 1993 al 1995 il pilota svizzero Niggi Schmassmann come meccanico nel Campionato del Mondo 500cc. Il tedesco ha poi gestito la “Kutscherstube” nel Central Hotel con la moglie, morta nel 2019. Gunter Schirnhofer ha lasciato Claudio, Dieter e Ursel, nonché Claudia e Ralf Schirnhofer. La sepoltura dell’urna è avvenuta presso il cimitero di Weil am Rhein. L’intero mondo del motociclismo piange la scomparsa di un grande pilota che fece della sua passione una professione ad alti livelli.