La situazione del gas si fa sempre più preoccupante. È scattato l’allarme per l’autunno e inverno. Potrebbe scattare il piano di emergenza?
La situazione del gas si fa sempre più allarmante. Dopo i rincari sulle bollette, questo elemento sta vivendo un periodo molto complesso anche a seguito della guerra che si sta verificando in Ucraina. La preoccupazione, però, non è solo momentanea ma anche legata al futuro. In autunno e inverno, infatti, ci potrebbero essere cambiamenti sui consumi. Una riduzione che già sarebbe nelle idee del vertice di Arera.
Così come per l’acqua, anche per il gas si chiede un certo risparmio soprattutto in vista delle temperature più fredde. Il presidente Arera, quindi, ha indicato la via sul fare scorte per poi non avere conseguenze decisamente negative sia per le famiglie che per le aziende. Stefano Besseghini, a tal proposito, ha sottolineato come ci si debba muovere verso un risparmio energetico. Anche tramite campagne informative.
Da come possiamo immaginare, l’argomento gas è molto delicato. La preoccupazione non è solo fare delle aziende ma anche della famiglie. Infatti, molti hanno paura di una bolletta del gas davvero altissima. Cosa che porta a riflettere su come risparmiare. Oltre la bolletta, però, potrebbe mancare la materia prima. Andiamo, quindi, a vedere cosa potrebbe accadere tra qualche mese.
Gas, è allarme per il futuro: si rischia il razionamento?
Mese dopo mese, la situazione del gas si è fatta sempre più allarmante. A proposito della situazione energetica, il vertice dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha svelato un quadro a dir poco drammatico. Tale scenario è stato innescato da quanto fatto dalla Russia. Cosa che ha portato Besseghini a svelare un serio rischio. Non si parla di razionamento ma di aumento dei prezzi cosa che porterebbe ancora più difficoltà nelle tante famiglie.
Il governo ha aiutato le famiglie a contenere i rincari. Con l’addio di Draghi, però, le Leggi sulle bollette non copriranno tutti. Ci sarà chi rimarrà all’esterno degli aiuti e, quindi, subirà una durissima batosta. La domanda, dunque, sorge spontanea e riguarda la risoluzione di questa chiara crisi energetica.
La risposta è molto difficile da dare perché in tempi brevi non si può risolvere nulla. dall’altra parte, però, le aziende e le famiglie devono mettere già da ora in atto delle contromisure. Queste serviranno nei mesi più freddi e in cui ci saranno più consumi. Per questo motivo, Stefano Besseghini ha parlato di mettere in atto un piano di emergenza qualora non ci fossero più a disposizione le riserve. Tale piano dovrebbe essere comunicato a livello nazionale così da avere una riduzione dei consumi.
Mentre, come riportato da Money.it, il vertice Arera ha un consiglio anche per i cittadini: quello di non affidarsi al mercato libero. Questo perché si uscirebbe fuori dalla zona tutelata con delle tariffe fisse. Dagli ultimi dati, infatti, pare che il trasferimento nel mercato libero non porti benefici a livello economico. Oggi la situazione è questa ma, il presidente Arera, indica un’attesa che arrivi a gennaio 2023.